Vivisezione...cosa ne pensi?

Palio di Siena: tradizione da eliminare??

Le leggi contro chi maltratta gli animali sono troppo "morbide"?

Saresti favorevole all'abolizione della caccia??

Ricerca personalizzata

«Qualcuno uccide i nostri cani». Strage di animali a Mappano


Mappano c’è qualcuno che tira bocconi av­velenati ai cani. È questa la sconcertante de­nuncia dei coniugi Spada, Alessandro e Rosa, che da anni abitano in via Generale Dalla Chiesa, nel cuore della parte borgarese della frazione di Mappano. Nel 2004, il loro ca­ne, un meticcio di taglia media, era morto dopo aver mangiato un pezzo di carne avvelenato. All’epoca si pensava solo ad un episodio sfortunato e invece, a distanza di quasi sei anni, i signori Alessandro e Rosa pen­sano che in zona vi siano una o più persone che odiano i mi­gliori amici dell’uomo, a tal punto da volerli uccidere. «Non possiamo che pensare questo - commentano - Negli ultimi due anni e mezzo sono già cinque i cagnolini morti in via Dalla Chiesa e nelle ultime settimane sono tornate a com­parire pezzi di cibo dall’odore nauseabondo sia per strada sia vicino all’androne del nostro condominio».
Una porzione di questo pezzo di carne, impregnato di una sostanza oleosa, è stato raccol­to dalla signora Rosa e portato alla polizia municipale di Mappano che ha preso nota della segnalazione e avviato le indagini del caso. «Ho paura che anche il mio nuovo cane, Bobby, possa fare la stessa fine per colpa di qualcuno che non tollera che vi siano animali nei paraggi. Mi chiedo perché dia­no fastidio. Non credo sia solo perché abbaiano o perché fan­no i bisogni in strada, visto che ogni proprietario è dotato dei sacchetti per l’immediato re­cupero dei bisogni dei nostri animali».
Ma i coniugi Spada temono anche per i bambini che vivono nei paraggi di via Dalla Chiesa, in particolar modo quelli che giocano per strada o passano qualche tempo presso i giardi­netti pubblici, che distano po­che centinaia di metri dal con­dominio degli Spada: «I bam­bini toccano e mangiano di tutto. Non vorrei che il bocco­ne avvelenato finisse nelle loro mani. Sarebbe una tragedia».

Claudio Martinelli

PETIZIONE:FERMARE UCCISIONE DI CANI RANDAGI A DURAZZO



Questa petizione è indirizzata al Sindaco di Durazzo. Si prega di fermare l'uccisione dei cani randagi nella regione di Durazzo, perché ci sono un sacco di altri modi per risolvere la questione senza uccidere animali. Si prega chiunque da qualsiasi parte del mondo, di firmare questa Petizione lasciando il vostro nome e cognome, al fine di inviare questa petizione al Sindaco di Durazzo in Albania con la speranza che questo orrore finisca,e che è in procinto di iniziare con questa stagione estiva nel distretto di Durazzo.

ABBIAMO BISOGNO DI 5.000 firme!

AAWPA - nuova associazione per il benessere e protezione degli animali
SHSHKMK - albanese Associazione per la protezione degli animali e la cura

Grazie

La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali (Mahatma Gandhi).

CLICCATE QUI E FIRMATE GRAZIE:
http://www.thepetitionsite.com/1/kryetarit-bashkise-durresto-mayor-of-durres-dsfdsfdureedurres

Cani uccisi da bocconi al veleno.È allarme nella zona di Filago (BG)


Esche avvelenate stanno mietendo vittime tra gli animali domestici di Filago. I casi denunciati sono una decina e il sindaco Massimo Zonca ha allertato la cittadinanza con un avviso pubblico, segnalando il fenomeno anche ai colleghi di Madone e Bonate Sotto, invitandoli a non sottovalutare la questione per ragioni di tutela della salute pubblica. «Si informa la cittadinanza che sono state rinvenute sul territorio comunale esche avvelenate deposte da malintenzionati con l'intento di avvelenare animali domestici – cani e gatti – o selvatici – scrive Zonca –. Alla vista di materiale sospetto, pezzi di carne conficcati nel terreno o altro, è opportuno attivarsi tempestivamente segnalandone subito la presenza agli organi di vigilanza (Forestale, polizia municipale, polizia veterinaria, carabinieri, guardie ecologiche e uffici comunali). Si salverà la vita agli animali e si tutelerà la salute pubblica».

Il primo cittadino fa infatti notare che le esche avvelenate rappresentano un pericolo anche per l'uomo, soprattutto per i bambini che potrebbero toccarle. I primi casi di avvelenamento di cani si sono registrati verso la fine dello scorso gennaio, sino a quando una famiglia che abita al confine tra Filago e Bonate Sotto, dopo aver trovato morto il cagnolino di casa, ha rinvenuto una polpetta di carne avvelenata e l'ha consegnata alle guardie ecologiche del Parco del Brembo. Le analisi dell'Asl hanno rivelato che la polpetta conteneva metaldeide, composto chimico usato come pesticida contro le lumache e letale se ingerito. «Le esche avvelenate sono state rinvenute essenzialmente nelle zone del parco del fiume Brembo tra Filago, Brembate, Bonate Sotto e Madone e lungo il canale Masnada – riferisce Zonca –. Gli animali trovati morti e denunciati ufficialmente sono pochi, ma i casi possono essere molto di più, si ipotizza oltre una decina».

A Madone le guardie ecologiche hanno rinvenuto le carcasse di una poiana e di una volpe. «La poiana non presentava nessuna ferita e l'animale era giovane e forte: avrà mangiato un boccone avvelenato o un topo ucciso da un'esca – riferisce Elena Tironi, responsabile dell'Ufficio del Parco Brembo –. Le guardie ecologiche stanno facendo informazione, invitando i proprietari di cani a tenerli al guinzaglio». Dal Servizio di sanità animale dell'Asl di Bergamo, il direttore Eugenio Testa informa che «è meglio non toccare le esche rinvenute. Si consiglia di raccoglierle usando guanti e di consegnarle alla polizia locale o alle guardie ecologiche». Le esche verranno inviate all'Istituto profilattico per le analisi, mentre l'Asl segnalerà le aree da bonificare al Comune che dovrà poi provvedere a mettere la dovuta segnaletica per avvisare del pericolo quanti si imbattono in esche avvelenate o carcasse di animali.

VENEZIA: RAPINATORE INCASTRATO DAI PELI DEL GATTO


Inquadrato dalle telecamere mentre gettava maglione e cappellino usati durante la rapina: le tracce del felino sulla lana hanno guidato la squadra mobile

VENEZIA - Il gatto ha lasciato il pelo e il suo padrone è finito in carcere. Proprio il pelo del gatto soriano trovato sul maglione di Sebastiano Boscolo, 33 anni, di Venezia ha indicato alla squadra mobile lagunare la pista da seguire per rintracciare il bandito che, il 20 marzo scorso, armato di coltello da cucina aveva rapinato l’agenzia del Banco di San Marco, ai piedi ponte dell’Accademia (bottino 4.200 euro).

Clienti, direttore e impiegati della banca avevano riferito che il malvivente, travisato con cappellino e sciarpa, aveva un’inflessione veneziana. La polizia controllando i filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona ha visto un uomo togliersi e gettare in un cassonetto delle immondizie giubbotto, maglione e cappellino. Nel capellino è stato trovato un capello con alla base ancora il bulbo, mentre sul maglione sono stati recuperati peli di gatto di color grigio.
Così la polizia ha cercato di scoprire quali malviventi veneziani avessero un’età giovane e tenessero anche un gatto. Boscolo è entrato nella rosa dei sospettati: la mobile l’ha tenuto sotto osservazione, comparando la sua immagine con quella registrata nel filato. Poi ha deciso di perquisire la casa recuperando i peli del gatto soriano (che si sono rivelati essere gli stessi lasciati sul maglione) e un campione di saliva che hanno dato esito positivo alle analisi del servizio nazionale della polizia scientifica di Roma. A quel punto il gip Giuliana Galasso, su richiesta del pm Paola Tonini ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita stamani con l’accusa di rapina aggravata.

INDAGINE CANILE DI CREMONA,PERITO VETERINARIO CONFERMA ANIMALI UCCISI SENZA MOTIVO


Si è svolto l'incidente probabotorio davanti al gip Beluzzi. La difesa prova a smorzare la relazione tecnica.

"Quello che lascia un po' perplessi è che nella perizia del dottor Fico risultino proposte come certezze circostanze tutt'altro che certe. Ci sono anche ipotesi alternative alla morte per Pentothal. Inoltre nella perizia non si parla di dose letale. A parte due casi accertati quasi nessuno dei cani presenta una dose letale. Anzi si è ben al di sotto della dose letale.- Lo hanno affermato ieri gli avvocati Stefania Amato ed Ennio Buffoli, due dei legali degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte uccisioni di animali nel Rifugio del cane. Dichiarazioni raccolte al termine delle due ore e mezza di incidente probatorio davanti al gip Pierpaolo Beluzzi, nel corso del quale il perito Rosario Fico responsabile del Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, il Ris degli animali con sede a Grosseto, ha confermato i risultati choc delle autopsie sulle 32 carcasse sequestrate un anno fa nel canile. E cioè che "12 su 25 cani e 2 su 7 gatti sono stati uccisi senza che ve ne fosse motivo" con iniezione di Pentothal "farmaco non eutanasico, usato al canile in modo non legittimo." Nella perizia Fico racconta di cani sottoposti a "violento contenimento fisico" prima di morire. Parla si ecchimosi, segni al collo e ipotizza l'uso di corde e lacci. Circostanze che trovano riscontro nelle tesimonianze raccolte in fase di indagine. Certezze che la difesa ha tentato di smontare confortata dai consulenti tecnici. Si tratta di Pietro Riccoboni, vice responsabile del reparto di Anatomia patologica dell'ospedale veterinario dell'università di Lodi nominato dagli avvocati francesco Gianzini e Alessandro Nolli, difensori di Michela Butturini, veterinaria dell'Asl referente del canile. E selina Iussich dovente di anatomia patologia veterinaria dell'università di Torino, consulente degli avvocati Buffoli e Marco Soldi, difensori di Maurizio guerrini e Cheti nin, gli ex presidente e vice dell'Associazione zoofili cremonesi, che per conto del comune gestivano il canile. Mentre le volontarie Elena Caccialanza e Laura grazia Gaiardi sono assistite dall'avvocato Amato. La veterinaria Iussich ha sostenuto che "la perizia del dottor Fico non risulta completamente attendibile" Il nodo principale è la mancata individuazione del quantitativo della dose letale. "Il punto fondamentale" per Amato e Buffoli "è che per il perito ci sono cani per i quali non è possibile stabilire la morte per Pentothal. Quando il perito non trova la causa della morte, ma trova il Pentothal, sostiene che il cane è morto per l'iniezione di Pentothal. Quando non trova nè la causa della morte nè traccia di Pentothal, dice che non si sa la causa della morte. Fico sostiene che un cane sia morto prima dell'iniezione letale per choc. Quel cane aveva problemi cardiaci, è morto d'infarto." Inoltre per l'avvocato Amato "se davvero avessero voluto uccidere i cani, perchè non usare il Tanax anzichè il Pentothal, che oltretutto costa quattro volte di più?" Circa il contenimento fisico violento "sono solo ipotesi" Iussich osserva come "in casi di sospetti maltrattamenti a danno degli animali sarebbe opportuno affiancare alle procedure necroscopiche, degli esami radiografici 'total body' per evidenziare eventuali infrazioni ossee che spesso sfuggono ad un esame esterno. Tali esami collaterali non vengono menzionati nella perizia". E sostiene che Fico abbia ' confuso' le ecchimosi con 'le macchie ipostatiche'. Fico ha ribattuto. Una relazione "assolutamente precisa, puntuale e completa" l'ha definita l'avvocato Gianluca Scagliotti, legale della Lega nazionale per la difesa del cane, parte offesa nel procedimento. "Nei 12 casi di cani uccisi col Pentothal senza che vi fosse una patologia - ha detto Scagliotti - il perito ha spiegato che non si può parlare di una dose fissa, perchè il Pentothal ha effetti diversi a seconda del tipo di animale, della taglia, del peso. Lo dice lo stesso "bugiardino" del farmaco che la dose è indicativa." Inoltre "Fico ha confermato che nei cani dove è assente una patologia, sono stati riscontrati Pentothal e lesioni da contenimento. A parte il fatto che il Pentothal non è un eutanasico riconosciuto (lo è il Tanax9, allora per sedare un cane agitato ci sono altri metodi più semplici che fare un'endovena. E per fare l'iniezione di sedativo, i cani avrebbero dovuto essere a digiuno. Invece Fico ha evidenziato come fossero tutti ben nutriti, in alcuni casi avevano appena mangiato." Infine cinque cani sono morti perchè sbranati. Per Fico "l'indice di una cattiva gestione. Il pm Cinzia Piccioni ora dovrà chiudere l'indagine sulle presunte uccisioni nel canile.

Francesca Morandi - La Provincia di Cremona

http://amicoaquattrozampe.blogspot.com/

Così il cane eroe ha salvato il padroncino in culla


Difficile spiegare i numerosi episodi che vedono cani o altri animali salvare persone senza attribuirgli una vera e propria coscienza. È il caso di Millie, un King Charles Spaniel di quattro anni che dormiva beatamente vicino alla culla di James, il suo «padroncino» di 18 mesi, che sembrava dormire serenamente. La mamma Beverly, una 33enne di Wetherby nello Yorkshire, stava facendo dei lavori di casa quando la sua attenzione è stata attratta dall’abbaiare forsennato e inusuale di Millie, prontamente redarguita perché rischiava di svegliare il piccolo. Ma Millie ha continuato ad abbaiare e a saltare accanto alla culla, fino a mettere le zampe sul divano molto vicino alla testolina del piccolo. È bene sapere che il King Charles, una sorta di Cocker con il muso più appiattito, molto comune in Gran Bretagna e purtroppo poco frequente nel nostro paese, è un cane di che viene definito con tre aggettivi: tranquillo, discreto, affascinante. Quell’abbaiare insistito e quell’affannarsi attorno alla culla erano decisamente fuori luogo, tanto che Bev. si è avvicinata alla culla e, osservando attentamente il piccolo James, si è accorta che, non solo dormiva ancora, ma non respirava affatto. Per fortuna non si è persa d’animo e ha cominciato a massaggiare il petto e il pancino del figlio, quasi incoraggiata dall’abbaiare di Millie. E James è sopravvissuto a quella che i medici chiamano sinteticamente «morte nella culla», una sindrome che si manifesta con l’improvvisa cessazione del respiro e la conseguente morte improvvisa del neonato. Ora Beverly e il suo compagno Darren, vegliano notte e giorno James cui è stata diagnosticata un’apnea da sonno. Millie invece è stata scelta come partecipante alla finale del «Dog Trust Awards 2010», premio offerto ai cani che hanno mostrato particolare coraggio in situazioni critiche.
Non tanto tempo fa un episodio simile è accaduto vicino a una baraccopoli di Buenos Aires, dove la cagnetta China (letteralmente «sassolino») ha spinto delicatamente un neonato di pochi giorni abbandonato fino alla sua cuccia, accudendolo assieme ai cuccioli che aveva appena partorito. Il proprietario di China ha avvertito la polizia, appena visto lo strano «ospite» tra i cuccioli della cagnetta. China non avrà alcun premio, solo un paio di carezze del padrone. Poi, qualcuno si chiede ancora se hanno una coscienza.

Ingrid, il cane vivo grazie al Viagra

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L' adozione,una scelta importante


L' adozione, una scelta importante.

Tutti coloro che decidono di acquistare o adottare un animale, prima di realizzare il loro desiderio dovrebbero essere coscienti dell’importanza della propria decisione, che non solo apporterà inevitabilmente alcuni cambiamenti nella loro vita quotidiana ma potrebbero anche essere fonte di nuovi problemi. Un animale è un essere vivente che ha bisogno delle cure, della presenza del padrone; in cambio sarà un compagno affezionato e fedele, capace di dare gioia, compagnia e tante attenzioni.
E’ necessario quindi verificare se siamo nella condizione di poter offrire al nostro nuovo amico ciò di cui avrà bisogno durante la sua vita che può essere anche di 10/15 o anche 20 anni. Proviamo quindi a rispondere alle seguenti domande:

1.Siamo in grado di sostenere le spese veterinarie, la toelettatura e per l’alimentazione del nostro amico?
2.Conduciamo una vita che ci permette di dedicare del tempo al nostro animale per fargli compagnia, per portarlo a passeggio, per accudirlo per tutta la durata della sua vita?
3.Abbiamo l’aiuto e il sostegno di tutta la nostra famiglia, comunque delle persone che vivono con noi?
4.Saremo in grado di educarlo e di accudirlo tutti i giorni dell’anno?
5.Abbiamo i soldi per pagare l’assicurazione che coprirà eventuali danni del nostro amico?
6.Siamo proprietari di una casa adeguata ad ospitare i nostri amici a quattro zampe? E se siamo in affitto e/o in condominio ci siamo assicurati che il proprietario di casa sia d’accordo?
7.Abbiamo pensato dove collocare il nostro animale quando andiamo in vacanza? Facciamo un tipo di vacanza che può essere adeguata anche per il nostro amico? Riusciamo a sostenere i costi di una eventuale pensione? Abbiamo dei famigliari disponibili ad accogliere il nostro amico in nostra assenza?
8.Il tipo di lavoro che faccio, la vita che conduco, la mia età, la mia personalità è adeguata alla gestione di un cane o di un animale in genere? E se sì è adeguata per il tipo di cane che desidero?
9.Ho dei bimbi? Ho in preventivo di averne? Sono pronto ad abituare il cane al bimbo e il bimbo al cane?


Se siamo riusciti a rispondere a tutte queste domande in maniera esauriente, prima di acquistare un cane o un qualsiasi animale rivolgiamoci ad un canile o una Associazione animalista dove potranno aiutarci ad operare nel miglior modo la nostra scelta.

PROTESTA CONTRO LETTERA DI FEDERFAUNA CHE INFANGA LE 2 GUARDIE ZOOFILE UCCISE


Scrivete numerosi e diffondete il più possibile - Lo si deve alle 2 vittime umane e a tutti gli animali non umani maltrattati e uccisi da violenti e armati.

IL FATTO
Nell’entroterra di Sori, il 65enne Renzo Castagnola ha ucciso Elvio

Fichera di 72 anni e Paola Quartini 55 anni, guardie zoofile volontarie, che gli notificavano il decreto di convalida del sequestro di alcuni cani per maltrattamento. L’uomo poi s’è tolto la vita.

Castagnola ha sparato sei colpi con una pistola secondo i rilievi dei Carabinieri e del medico legale Marco Salvi. Tre proiettili della calibro 9 automatica, trovata a terra sul luogo dell’omicidio, hanno raggiunto Paola Quartini al viso, al torace e ad una gamba. Un colpo solo all’indirizzo dell’uomo, Elvio Fichera, raggiunto alla testa. Un proiettile ha ferito di striscio la moglie di Castagnola.
COMMENTO

Per noi è chiaro, le due guardie zoofile uccise sono degli EROI, morti per una nobile causa.

I cacciatori sono uomini armati, abituati ad uccidere ed è quindi da tenere in considerazione la loro possibile pericolosità sociale, oltre che la loro violenza gratuita verso animali indifesi, sterminati a milioni solo per divertimento che i cacciatori si ostinano ancora a chiamare sport.


PROTESTA CONTRO LA LETTERA INFAMANTE DI FEDERFAUNA

Incredibile una lettera di FederFauna che attacca gli animalisti e le guardie zoofile:


Tragedia in Liguria. FederFauna, serve marcia indietro!... 13-05-2010 http://www.federfauna.org/News/news.php?id=3251

Questa volta le vittime dell'uomo non sono solo cani, gatti o pappagalli sequestrati prima di qualsiasi processo o sentenza, ma altri uomini. Ribadire che piu' di qualcuno aveva predetto che andando avanti cosi', prima o poi sarebbe successo, forse non serve a molto, visto che tre esseri umani sono morti. Forse non servira' nemmeno a far aprire gli occhi dei piu', su quali possano essere le conseguenze degli interessi e dello strapotere assegnato agli animalisti in questi anni, visto che gia' ieri qualcuno ha approfittato della tragedia, per magnificare l'operato di queste associazioni cosiddette di "protezione della natura e degli animali". I fatti riportati dalle agenzie di stampa pero', aldila' delle opinioni, sono questi: due guardie zoofile si sono presentate presso l'abitazione di un uomo con un decreto di sequestro dei suoi cani da caccia in seguito a segnalazioni di maltrattamenti. Chiaro il passaggio?: "sequestro" dei suoi cani "in seguito a segnalazioni". L'uomo ha detto di andare a prendere una penna e invece e' tornato armato e li ha ammazzati. Poi si e' suicidato. Erano davvero maltrattati i cani? Da quanto si legge non vi era stata alcuna sentenza: solo un decreto di sequestro firmato da un PM. Su che basi? Segnalazioni! Quanti animali sono stati sequestrati fino ad oggi in Italia sulla base di denunce e segnalazioni, magari delle stesse associazioni animaliste che poi se li fanno affidare, si costituiscono parte civile ai processi e sono pure destinatarie delle eventuali sanzioni? Quanti animali a loro assegnati sono morti o spariti durante iter processuali che magari poi si concludevano con un'assoluzione? Quanti i malcapitati nella disperazione di vedersi portati via gli amati animali sotto un'accusa infamante, le famiglie poste in gogne medianiche senza contraddittorio, gli innocenti mai risarciti delle sofferenze e delle umiliazioni pubbliche e private patite? Eppure qualche politico, agli animalisti vorrebbe addirittura rendere ancor piu' facile sequestrare gli animali ed assegnarli pure le spese di mantenimento. Ma non sono volontari?! E c'e' pure il nuovo Codice della strada che probabilmente offrira' loro nuove occasioni per ambulanze, volontari, pronti soccorsi e per nuovi business. A nessun politico sorge il dubbio che la tragedia di ieri sia figlia anche di quella disperazione, di quel disordine sociale che qualcuno gia' intravedeva nell'applicazione faziosa di leggi che sembrano concepite col pregiudizio che una categoria di presunta superiorita' morale possa agire preventivamente in maniera punitiva contro altre categorie ideologicamente odiate? Serve che muoia qualcun altro per capire che cosi' non va?! Ora i soliti sciacalli diranno che bisogna inasprire le norme sul rilascio del porto d'armi o sulla detenzione degli animali da parte dei non animalisti. Secondo FederFauna la strada da percorrere e' un'altra: quella a marcia indietro!



SCRIVIAMO:

Dopo aver letto la lettera sopra, sarà facile trovare le parole per protestare contro tali deliranti e infamenti dichiarazioni. Scriviamo due righe, tenendo presente che: le guardie zoofile morte sono degli eroi e li si deve difendere dalla diffamazione dei cacciatori e di chi lucra e/o si diverte sulla pelle degli animali non umani. Che i cacciatori sono uomini armati, assassini di animali e quindi potenzialmente pericolosi anche per l'animale umano. Che le leggi non sono mai a favore degli animali e che quando c'è un provvedimento di sequestro la situazione è molto grave e gli animali non possono stare nelle mani del loro aguzzino in attesa di giudizio. Ecc...

Generale: info@federfauna.org

Segreteria: segreteria@federfauna.org

Ufficio stampa: ufficiostampa@federfauna.org

ALGHERO:Evita cane randagio e si schianta in cunetta


14/05/2010
Una 24enne algherese è finita all'ospedale per essersi sbattuta con l'auto evitando un cane. Nessuno è intervenuto per portare via l'animale ferito. Adesso scatta la denuncia contro il Comune.

ALGHERO - Nonostante il Comune abbia avviato un censimento dei cani randagi presenti nel territorio, il problema non è stato ancora risolto. Rispetto a qualche anno fa gli animali senza padrone sono nettamente diminuiti, ma in alcune zone il randagismo non è stato debellato.

L'assenza di un canile comunale, sicuramente, non aiuta a risolvere il problema che nella serata di giovedi si è riproposto in maniera piuttosto grave. Verso le ore 21.00, del 12 maggio, una 24enne algherese, mentre percorreva la direttrice verso Alghero, proprio davanti alla zona industriale di Galboneddu, per evitare un cane è finita fuori strada. Una doppia sbandata con la Fiat Panda che ha centrato un muretto a secco in cunetta. Impatto molto forte che ha causato alcune lesioni alla giovane, con la sistemazione anche del collare, guaribili in dieci giorni di cure. Ma oltre i danni fisici, subito dopo il sinistro, è iniziato un altro calvario. Il padre della vittima chiamato al telefono si è precipitato sul posto. Avvisati anche i Carabinieri che, una volta giunti in località Santi Angeli, si sono trovati davanti al “muro di gomma” delle responsabilità di casi del genere.

Per il cane tramortito sull'asfalto, infatti, non era possibile rintracciare un riferimento utile per poter soccorrere l'animale e, soprattutto, poterlo spostare dall'asse stradale. I militari per un'ora hanno fatto diversi numeri telefonici, senza avere risposta chiare. Un rimbalzo di responsabilità assurdo. Fatto sta che quel cane è rimasto, pericolosamente, lì fino alle 22.45. Solo dei barracelli, alla fine, si sono accollati l'onere di portare via il povero animale in una zona meno trafficata. Nessuno, però, ha garantito un soccorso per la bestia ferita.

Adesso, spetta ai genitori della ragazza, tramite avvocato e assicurazione, e relazione dei Carabinieri, inoltrare regolare querela al Comune e richiesta di rimborso per i 3mila euro di danni all'auto e i 10 giorni di prognosi.

Prov Lucca:Tentano di bruciare vivo un cane.Ancora opera di ragazzini



(FOTO ARCHIVIO-IL CANE NON E' QUELLO RICOVERATO)
Lo hanno prima preso a calci. Poi lo hanno cosparso di benzina per dargli fuoco. I presunti autori di una simile atrocita' sono soltanto dei ragazzini: All'una della scorsa notte hanno ridotto in fin di vita un vecchio cane meticcio tentando di bruciarlo vivo. Per fortuna alcuni abitanti della zona si sono accorti di quanto stava avvenendo ed hanno dato l'allarme. Sul luogo sono giunti i Vigili del Fuoco di Lucca e personale del canile di Pontetetto che ha soccroso il povero cane che ora, dopo averlo ricoverato presso la clinica di S. Michele in Escheto, versa in gravissime condizioni con prognosi riservata in quanto il cane rischia di morire a causa di una grave intossicazione dovuta alle nalazioni di benzina. Da accertamenti sul corpo del povero e sfortunato cane i medici hanno riscontarto diverse echimosi, che costituirebbero, per i medici, la prova dell'aggressione. Il cane ha circa 10 anni. Si spera possa salvarsi.Dalla clinica fanno sapere che e' stata presentata regolare denuncia, al momento contro Ignoti. Da primi accertamenti risulterebbe che i ragazzini sono definiti BULLI di quartiere. In tutto il paese di Segromigno, appena la notizia si e' diffusa, adesso regna lo sconcerto per un episodio cosi' inquietante e che ha avuto come protagonisti dei ragazzini.
e aggiungo..ma questi ragazzini dovrebbero essere il nostro futuro ? E da adulti cosa faranno ?

Sonia Ercolini
Segretaria di L'Arca della Valle

AURA:Partito animalista offre 2000 euro a chi aiuta le indagini


LECCE - Un gioco crudele e spietato è costato la morte dopo atroci sofferenza a una cagnolina di 8 mesi a Trepuzzi, in provincia di Lecce. La piccola Aura, questo il nome del cucciolo, è stata bruciata viva domenica 25 aprile. Quando fu ritrovata, due giorni dopo, i volontari dell'Associazione Nuova Lara di Lecce, che gestisce anche il canile di Trepuzzi, hanno cominciato ad occuparsi di lei cercando in ogni modo di salvarla. Ma purtroppo gli sforzi sono stati vani e Aura è morta dopo una lunga agonia. Immediatamente si è mobilitato il popolo della rete che ha organizzato una petizione affinché sia fatta giustizia e i responsabili del crudele gesto paghino per le proprio colpe.

LA TAGLIA - A questa si è unito poi anche il «Partito animalista europeo» che addirittura ha promesso un compenso di 2mila euro per chiunque dia informazioni utili affinchè vengano trovati i colpevoli. Scrive Sandro Fuccelli, presidente nazionale dell'organizzazione: «Dicono che l’efferato gesto sia stato compiuto da ragazzini di una scuola media, appartenenti a famiglie disagiate, una "bravata" per trascorrere del tempo senza annoiarsi. Sono ragazzi che vivono in un contesto difficile, trascurati dai genitori e alla fine era solo un cane. Così viene giustificato il fatto da alcuni compaesani mentre i rappresentanti della pubblica amministrazione liquidano il tutto in sette righe in cui si parla di "sdegno" e di "dura condanna", ma non si dice mai verso cosa. Non un riferimento a quello che è successo ad Aura, nè una fotografia». Quello che risulta più insopportabile, spiega Fuccelli è «l’omertà di un piccolo paese, dove tutti si conoscono, che con il loro atteggiamento di non denuncia si rendono corresponsabili all’ unisono con gli autori dell’efferato gesto». Da qui l'idea della ricompensa per rompere il muro del silenzio.

ANCORA ATROCITA':MASCHERINA VUOLE GIUSTIZIA


ANCORA SALENTO...Mascherina sparato con un fucile da sub!!!

Nella vita faccio il veterinario, uno di quei lavori che mette spesso in contatto con aspetti profondi dell'animo umano. Quotidianamente assisto a gesti di amore estremo, così come capita di imbattersi in atti che tolgono la speranza perché portatori di crudeltà gratuita fuori da ogni controllo. Queste mie poche righe non hanno l'intento di suscitare scalpore e reazioni di sgomento, quanto quello di testimoniare e portare a conoscenza del maggior numero di persone possibile un crimine incomprensibile, nella speranza che, chi può e deve, impegni tutte le energie disponibili affinché l'autore di questo gesto sia assicurato alla giustizia. Questa volta ci sono tutti gli estremi perché questo avvenga.
Mascherina è un gatto come tanti altri che vivono nel centro di un piccolo paese di provincia, uno di quei gatti che passano buona parte del tempo in casa ma che non disdegnano una passeggiata sui tetti e le terrazze delle case vicine. La mattina del' 11 di maggio è uscito alle 7.45 seguendo il suo istinto di cacciatore o dietro la scia feromonale di una gattina in calore. Non sapremo mai quali fossero i suoi bisogni, né che tragitto abbia percorso prima di incontrare il suo carnefice. Sta di fatto che alle 8.30 (45 minuti dopo) è stato trovato nel cortile dei vicini di casa trafitto da arpione sparato da un fucile da pesca che gli trapassava da parte a parte il collo.
Con un'asta di 60 cm che attraversa il corpo e perdendo grandi quantità di sangue, non può avere camminato a lungo saltando da una terrazza alll'altra. Questo mi fa credere che il colpevole non vada cercato lontano, ma dietro le porte di un isolato fatto di case mono o bifamiliari.
Mascherina, ha coperto pochi metri che gli hanno permesso di mettersi al sicuro in una casa in cui la brutalità non ha cittadinanza. Il destino ha voluto che l'asta dell'arpione attraversasse il suo collo fra la scapola e le vertebre cervicali provocando una frattura e lacerando le masse muscolari, senza ledere vasi o organi posti pochi centimetri più in basso.
Ha superato l'intervento pur avendo perso molto sangue, la sua prognosi è riservata, ma ho buoni motivi per credere che abbia ottime possibilità di cavarsela.
Vi prego di far girare questo gruppo perché l'attenzione resti alta e il silenzio non offra nascondiglio e impunità a chi è capace di tanta ferocia.
Sergio Caporaletti

PETIZIONE DA FIRMARE
http://www.firmiamo.it/ilsalentovuolecambiareanchemascherinadeveaveregiustizia

Genova: spara e uccide 2 guardie zoofile, poi si suicida


Duplice omicidio e suicidio a Sussisa, riviera di Levante. Il killer segnalato per maltrattamenti sugli animali.
La struttura per animali stava per essere posta sotto sequestro


GENOVA - Ha ucciso due guardie zoofile e poi si è tolto la vita. Duplice omicidio e suicidio in mattinata a Sussisa, una frazione di Sori, sulle alture della riviera genovese di Levante. Il killer suicida è Renzo Castagnola, 65enne titolare di un canile. Le guardie erano andate a effettuare un sopralluogo nella struttura che stava per essere posta sotto sequestro in seguito a una segnalazione su maltrattamenti agli animali. Il titolare, all'arrivo delle guardie, ha sparato contro di loro e si è poi tolto la vita. Nella sparatoria è rimasta ferita anche la moglie del titolare del canile.

LA RICOSTRUZIONE - Le guardie provinciali di 72 e 55 anni- Elvio Fichera e Paola Quartino - si erano presentate presso l'abitazione dell'uomo con un decreto (firmato dal pm Piercarlo di Gennaro) di sequestro dei suoi cani da caccia in seguito a segnalazioni di maltrattamenti. Dopo aver ascoltato la lettura del decreto e delle contestazioni, al momento di firmare, Castagnola ha detto: «Vado a prendere una penna». È invece tornato armato e ha iniziato a sparare all'impazzata. La moglie, che si trovava sulla traiettoria è rimasta ferita. Sul luogo erano presenti anche vigili urbani e carabinieri che sono riusciti a mettersi in Castagnola aveva un porto d'armi per armi da caccia e, secondo le prime informazioni, faceva parte di una squadra per le battute di caccia al cinghiale

VIDEO TG5

http://www.video.mediaset.it/video/tg5/servizio/166682/finisce-in-tragedia-una-lite-per-i-cani.html#tc-s1-c1-o1-p2

Ue: sì a una legge contro i test sugli animali



Il primo passo a favore di scimmie e scimpazè l’Unione dei 27 l’ha fatto.

In consiglio dei ministri è stato approvata la legge che vieta tutti gli esperimenti sui primati.

Il progetto di legge sottolinea tuttavia che l’utilizzo degli animali sarà consentito con il solo fine di far avanzare la ricerca, precisando che per la ricerca su malattie come il cancro, sclerosi multipla e Alzheimer, per esempio, ci saranno delle deroghe.

La normativa non soddisfa pienamente le associazioni di difesa degli animali che chiedevano il divieto puro e semplice.

La concessione alla ricerca è stato fatto per la paura di una fuga di cervelli.

Dal 2009 l’Unione vieta comunque la sperimentazione sugli animali dei prodotti cosmetici, eccezione fatta per gli esami di tossicità di lunga durata che saranno fuori legge a partire dal 2013.

Tutti gli anni sono utilizzati in Europa per esperimenti più di 12 milioni di animali.

La legge deve passare al vaglio del parlamento europeo, probabilmente in settembre, prima di assere adottata.

AIDAA, TOGLIERE CANI TENUTI DA CLANDESTINI E ROM


PARMA, 11 MAG -
Togliere i cani, specie quelli di grossa taglia, agli extracomunitari irregolari perche' spesso li usano a fini criminosi ad esempio nei combattimenti, per l'accattonaggio o come cani da guardia nelle zone di spaccio. E' la proposta lanciata da Aidaa, l'Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente il cui tribunale ha sede a Parma. ''Sono diverse migliaia (almeno 15.000) i cani posseduti illegalmente in Italia dagli extracomunitari illegali e dagli zingari - spiega in una nota l'associazione - cani che ovviamente non solo non sono microchippati o sottoposti alle dovute vaccinazioni, ma che spesso sono addirittura tenuti in cattivita' rinchiusi in piccoli recinti e alla catena e sottoposti ad atroci maltrattamenti e denutriti, proprio allo scopo di renderli aggressivi sia per essere usati per i combattimenti che per essere addestrati a essere aggressivi''. Secondo Aidaa, i 15 mila animali sono ''oggetto di almeno 20 mila reati l'anno e dalle loro attivita' la malavita che li gestisce, ottiene un giro di diverse decine di milioni di euro''. Per questo il presidente nazionale, Lorenzo Croce, chiede di incentivare i sequestri immediati degli animali

PASSAPORTO EUROPEO ANIMALI DOMESTICI,NUOVO REGOLAMENTO,SOPRA 5 E' COMMERCIO


E' concreto ed elevato il rischio che movimenti commerciali di cani, gatti e furetti siano dissimulati fraudolentemente come movimenti non commerciali quando tali animali sono introdotti in uno Stato membro. Per impedire questi comportamenti la Commissione Europea è intervenuta con il Regolamento n. 388/2010 del 6 maggio 2010 che fissa a 5 il numero massimo di animali da compagnia che possono essere oggetto di movimenti a carattere non commerciale.
Il nuovo provvedimento incide sull' applicazione del Regolamento (CE) n. 998/2003, quello del pet passport, che appunto stabilisce le condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia. L'articolo 12 del regolamento 998 stabilisce che gli animali da compagnia introdotti nel territorio comunitario siano sottoposti ai requisiti e ai controlli della direttiva 92/65/CEE (riguardante le norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni) solo se in numero superiore a cinque e in provenienza da un Paese Terzo diverso da: Andorra, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Città del Vaticano.
Al fine di evitare pratiche fraudolente la Commissione Europea ha ritenuto opportuno stabilire che l'assoggettamento alla Direttiva 92/65/CEE valga anche per i movimenti di animali da compagnia (cani, gatti, furetti, Invertebrati, escluse le api e i crostacei, pesci tropicali decorativi, anfibi, rettili. e tutti gli uccelli esclusi i volatili previsti dalle direttive 90/539/CEE e 92/65/CEE, Mammiferi: roditori e conigli domestici) quando il numero totale di animali introdotti in uno Stato membro è superiore a cinque e sia in provenienza da un altro Stato membro sia in provenienza dai Paesi sopra elencati
da AnmviOggi.it

Modica. La polizia municipale cattura un altro cane randagio nel centro abitato


Prosegue l’attività antirandagismo nel territorio comunale. Stamattina mattina il Nucleo Antirandagismo della Polizia Municipale ha catturato un altro cane randagio che da giorni aveva creato allarme a Modica Alta, nella zona delle case popolari. Gli operatori, che da giorni cercavano di individuare l’animale, lo hanno trovato mentre si aggirava per Viale Manzoni, una zona densamente popolata. Era aggressivo e ferito. La polizia municipale ha provveduto a contattare la Dog Professional che ha inviato sul posto personale specializzato che ha provveduto, mentre gli agenti cercavano di mantenere in zona il randagio, alla sua cattura e a trasferirlo nell’apposita struttura di ricovero. Prosegue, dunque, il servizio di appostamento e di ricerca dei cani randagi che giornalmente vengono segnalati e che impegna ogni giorno l’apposito nucleo. “E’ un servizio che manteniamo costantemente – spiega il comandante Giuseppe Puglisi – perché intendiamo restituire la giusta serenità alla gente. In questo caso, il cane da alcuni giorni stazionava in un’area del centro abitato, molto frequentata anche da bambini e dove insistono degli istituti scolastici ed un oratorio salesiano, per cui siamo soddisfatti di questa ulteriore cattura dopo che erano state diverse le segnalazioni che ci erano pervenute dai cittadini”. Nei giorni scorsi erano stato catturato il branco che aveva quasi sterminato un gregge in Contrada Violicci.

Cani legati, presi a colpi d’accetta ed uccisi: vergogna pimontese


Nuova mattanza di cani nell’area stabiese. A due mesi di distanza dall’ultimo macabro episodio avvenuto a Castellammare, nei boschi di Quisisana, alle porte del monte Faito, stavolta è la piccola comunità di Pimonte ad essere scioccata con un episodio di eguale gravità. Raccapricciante, infatti, è stato il ritrovamento di alcuni pimontesi in un terreno privato di via Oratorio. A pochi metri di distanza da un luogo frequentatissimo dai bambini, sono stati trovati due cani feriti gravemente ed un terzo incaprettato pronto per essere colpito. Come per il Faito, anche in questo caso le ferite sono chiaramente state inferte con un’accetta. Uno dei meticci è stato colpito al centro della testa: una ferita profonda che l’ha ucciso in poche ore di agonia, attorniato da alcuni cuccioli. «Ha scodinzolato fino all’ultimo momento – afferma un animalista che lo teneva in cura – non voleva morire ed ho ancora negli occhi la scena dei suoi amici di sventura che lo hanno vegliato fino all’ultimo respiro». Un altro è stato ferito lungo la spina dorsale: altra “accettata” profonda che i veterinari del centro Asl Na 3 Sud di Pompei stanno cercando di curare, anche se con molte difficoltà. Infine, il terzo era stato solamente legato: le zampe erano state unite con un sottile filo, praticamente incaprettato. Sul posto della macabra scoperta sono giunti carabinieri della stazione pimontese che, in collaborazione con i militari della compagnia di Castellammare di Stabia, hanno subito allertato il servizio veterinario dell’Asl Napoli 3 Sud. Un’intera comunità immersa nel Parco Regionale dei Monti Lattari, quella di Pimonte, è sotto choc. E anche don Gennaro Giordano, parroco di San Michele Arcangelo, ha speso parole di condanna contro gli aggressori dei cani nell’omelia durante la messa del vespro: «Sono atti da condannare – ha affermato – neanche le bestie riescono a comportarsi in questo modo». Sull’episodio sono immediatamente intervenuti anche i Verdi: «A questo punto possiamo cominciare a parlare di una strage» ha commentato Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale del “sole che ride”. «Continuiamo a sospettare che si tratti di una setta satanica – aggiunge Borrelli – che opererebbe tra il Monte Faito, dove già diverse settimane fa furono massacrati altri cani e gatti, e la zona dei Monti Lattari. In ogni caso la provincia di Napoli ha purtroppo il record italiano, dall’inizio del 2010, di uccisioni e aggressioni nei confronti di randagi». I boschi di Quisisana, infatti, poco tempo fa sono stati teatro di un’aggressione ancora peggiore proprio ai danni di alcuni randagi accuditi in quelle zone dai volontari dell’Adda, associazione animalista che ha una sua sede anche a Castellammare di Stabia. In quella occasione si mosse il “popolo in nero” del web, che organizzò una manifestazione sul lungomare stabiese per dire “no” alla mattanza dei randagi. Sul quel caso è aperta ancora un’inchiesta del procuratore di Torre Annunziata, Raffaele Marino. Si cerca un vero e proprio “serial killer dei cani”, che potrebbe addirittura aver fatto tappa a Pimonte.

Modica, rinvio a giudizio per maltrattamento di animali


I casi di maltrattamento sugli animali non accennano a fermarsi e, tra quelli mai scoperti e prolungati all’infinito e quelli che invece portano ad una giusta punizione per chi non avuto rispetto di creature indifese, le cifre continuano ad essere veramente preoccupanti e in perenne salita. Questa volta la vicenda in questione riguarda Modica, in Sicilia, dove un cinquantunenne è accusato di maltrattamento continuato ai danni di alcuni cani. Secondo quanto emerge dai rilevamenti, sembra che esercitasse abusivamente il loro allevamento e utilizzasse anche una struttura senza alcuna autorizzazione e ovviamente senza le più normali e obbligatorie norme igieniche. Intanto la Procura della Repubblica di Modica, dopo aver svolto tutti i controlli del caso, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’autore dei fatti.

Le condizioni igieniche e sanitarie del luogo dove teneva i cani erano ovviamente pessime e la detenzione era del tutto illegale. Una situazione che è stata scoperta dalla Guardia di Finanza lo scorso dicembre e subito è avvenuto il sequestro della struttura e degli animali stessi. Nei locali si trovavano in quel momento, ben 49 cani di razza meticcia che vivevano tra i loro escrementi, insieme a resti di cibo, cartoni e siringhe già utilizzate. Le loro condizioni di vita erano assurde e 35 di loro si trovavano dentro una porcilaia.

Ancora, altri tre sono stati rinvenuti all’interno di una stanza con le finestre chiuse, due dentro una gabbia di ferro e solo alcuni si muovevano liberamente all’interno del terreno esterno. Le accuse per l’uomo, già abbastanza pesanti, però, non terminano qua: sembra infatti che la Procura voglia procedere pure per gestione di rifiuti non autorizzata dato che, il primo dicembre, giorno del sequestro, un altro dettaglio non è sfuggito ai controlli. Il cinquantunenne depositava in maniera incontrollata, liquami ed escrementi di animali all’interno di una vasca di raccolta
.

Vi ricordate di Brina??




La storia di Brina

Lieto fine: Brina e la sua nuova famiglia!!

A tutti un sentito grazie per aver permesso a Brina di vivere: 3 interventi chirurgici, mesi e mesi di cure, ma ora tutto è nuovo. Brina, la sfortunata cagnetta di Olbia a cui qualcuno a febbraio 2006 aveva sparato in volto, è stata adottata. Il suo proprietario non era in grado di tenerla ed a malincuore ha rinunciato a quell'angelo..ma l'ha accompagnata in Germania, dove ora vive con Anselmo, il suo nuovo fratello canino anche lui targato "canile di Olbia". Perchè la Germania? L'Associazione Lida di Olbia ha numerosi contatti con associazioni tedesche, che nel tempo hanno dedicato attenzione agli sfortunati randagi dell'isola più bella del Mediterraneo. Così la famiglia valida era là, in Germania...non esitate oltre, un'adozione internazionale non è un male. Come noi aiutiamo gli sfortunati cani romeni, così qualcuno ha aiutato uno sfortunato cane italiano.

Guardate le foto, valgono più di mille parole.

Ciao Brina, grazie d'averci fatto conoscere la forza di vivere, la volontà d'affrontare gli scalini più alti e difficili del nostro essere volontari nei canili. In questi ultimi giorni per noi del Rifugio di Mantova il cuore batte triste: alcuni amici se ne sono andati, sono là sul ponte dell'arcobaleno... Tu angelo ce l'hai fatta, VIVI!!!

FOTO FORTI:SPAGNA?ROMANIA?CINA? no!! SIAMO IN SARDEGNA IN COSTA SMERALDA‏



Guardatele
queste foto, tutto questo è accaduto ad Olbia , a San
Vittore dove avevamo trovato i sette cuccioli nel cassonetto, questi
sono stati trovati stamane , erano dentro un sacchetto , non siamo
nel terzo mondo?NON SIAMO IN SPAGNA, NON SIAMO IN ROMANIA, NON SIAMO
IN CINA , siamo in Sardegna , siamo ad Olbia dove ...la nostra
associazione è attaccata dall'ordine dei veterinari perchè i
veterinari si stanno battendo perchè le sterilizzazione vengano
praticate a 210,00 euri come dai loro accordi.Io non voglio
giustificare che ha commesso tutto questo, io vorrei ucciderlo se
potessi, colui che ha commesso tutto questo è solo un demone, un
essere che si deve vergognare di esistere.NOI SIAMO ORMAI SENZA PIU'
PAROLE.

SIAMO DISPERATI

lidaolbia@tiscali.it


http://www.lidaolbia.it

Ravenna. Un “lager” per cani e gatti, a processo il veterinario Guberti


Cani e gatti sottoposti a sevizie e costretti a contendersi il cibo, a volte costituito da animali ancora da spellare. Di questo deve rispondere il 18 maggio davanti al tribunale monocratico di Ravenna un veterinario di 81 anni, Giorgio Guberti, accusato di maltrattamento e abbandono per centinaia di animali e di smaltimento illecito di liquami.

Il processo segue il sequestro, a fine 2008, di due allevamenti di cani a Osteria e Campiano di Ravenna, compiuto dal Nirda del Corpo Forestale dello Stato. La Lav, tutelata dall’avvocato Andrea Visani, ha già manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile. In tutto, sono 219 i cani verso i quali sarebbero stati commessi soprusi: 94 a Campiano (89 pointer, 4 galgo-spagnolo e un pointer-galgo) e 125, tutti pointer, a Osteria. Ci sono anche oltre sette gatti selvatici o comunque incroci con i domestici.

Secondo le indagini coordinate dal Pm Daniele Barberini, negli allevamenti sequestrati, i cani erano sottoposti a sevizie definite “insopportabili” per le loro caratteristiche: costretti a competere per il cibo, alle volte costituito da animali ancora da spellare, alla fine non c’era da mangiare per tutti e così i cani si azzuffavano per determinare gerarchie che premiavano i più forti a discapito dei più deboli. L’intento – sempre secondo l’accusa – era quello di innescare una selezione naturale all’interno degli allevamenti.

LAV ESULTA PER EQUIPARAZIONE STATO DI NECESSITA’ SOCCORSO URGENTE AGLI ANIMALI


6 mag 10
Approvata riforma del Codice della Strada al Senato.


Anche gli animali hanno diritto al soccorso in caso di incidenti stradali. E chi si occupa della loro cura urgente non può essere sanzionato se per raggiungere un ambulatorio veterinario viola il Codice della Strada. Lo ha stabilito oggi il Senato con l’approvazione dell’articolo 32 delle Disposizioni in materia di sicurezza stradale che ha integrato le positive previsioni già approvate dalla Camera nove mesi fa che già riconoscevano la necessità di aiuto agli animali incidentati e il ruolo di utilità svolto da ambulanze, mezzi di soccorso e di vigilanza zoofila .
“E’ stato equiparato l’aiuto ad un animale in gravi condizioni di salute a quello che si deve ad una persona e l’obbligo di fermarsi in caso di incidente che finora si doveva anche per il solo danneggiamento di cose – ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della LAV – oggi il Parlamento ha aggiunto un altro tassello al riconoscimento dei diritti degli animali”.
La LAV, che aveva presentato le proposte di modifica normativa nell’ottobre 2008 e che ha lavorato in questi mesi per un positivo risultato, ringrazia i senatori Amati e Filippi (Pd), il relatore Cicolani (Pdl), l’on.Giammanco (Pdl) e i componenti dell’Intergruppo Parlamentare Animali, artefici di questo passo in avanti di civiltà.
Ora il Disegno di Legge passa alla Camera per la terza e definitiva lettura. Potrà essere operativo entro l’estate.

TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1720 E CONNESSI COME RISULTANTE DAGLI EMENDAMENTI APPROVATI DAL SENATO DELLA REPUBBLICA IN SECONDA LETTURA IL 6 MAGGIO 2010

Disposizioni in materia di sicurezza stradale
Art.32.
(Modifiche agli articoli 177 e 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992,
in materia di mezzi di soccorso per animali e di incidenti con danni ad animali
)

1. Al comma 1 dell’articolo 177 del decreto legislativo n. 285 del 1992, dopo il secondo periodo è aggiunto il seguente: "L’uso dei predetti dispositivi (acustico supplementare di allarme e di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu) è altresì consentito ai conducenti delle autoambulanze, dei mezzi di soccorso anche per il recupero degli animali o di vigilanza zoofila, nell’espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Con il medesimo decreto sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità, anche se effettuato da privati, nonché la documentazione che deve essere esibita, eventualmente successivamente all'atto di controllo da parte delle autorità di polizia stradale previste all’articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 285 del 1992.".

2. All’articolo 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992 è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«9-bis. L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311

Napoli,animali usati per il tiro a bersaglio dalla camorra


NAPOLI (6 maggio) - Un arsenale della camorra è stato scoperto in una fabbrica dismessa, nel rione Villa, alla periferia orientale di Napoli. Gli agenti del commissariato «San Giovanni» hanno rinvenuto numerose pistole, migliaia di proiettili, alcuni fucili a canne mozze oltre a dei candelotti di materiale esplodente.

Inoltre sono stati rinvenuti alcuni passamontagna e dei guanti. La fabbrica, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, veniva utilizzata anche come poligono di tiro: infatti sono state trovate delle lastre di cemento che sarebbero state impiegate come bersaglio.

Per provare le armi all'interno di una vecchia fabbrica dismessa alla periferia di Napoli gli uomini del clan facevano fuoco sugli animali. Infatti, è stato trovato un gatto ucciso a colpi d'arma da fuoco. È uno degli elementi emersi dalla scoperta di un arsenale della criminalità organizzata, fatta stamane dagli agenti del commissariato San Giovanni.

Per accedere alla fabbrica dismessa, una ex industria conserviera, gli uomini del clan avevano ricavato una piccola porta, alta non più di mezzo metro, all'interno del portone principale: lo modeste dimensioni consentivano di nascondere l'ingresso dietro i cassonetti della spazzatura.

All'interno, le armi erano conservate in involucri di cellophane. Uno dei fucili disponeva di un mirino telescopico di precisione. Oltre l'arsenale, la polizia ha sequestrato della cocaina, la pressa per preparare le dosi, un panetto di tritolo e dei candelotti di dinamite.

Su una parete erano disegnate delle sagome umane crivellate di proiettili. Il ritrovamento del gatto ucciso da colpi di arma da fuoco testimonia come, in questo arsenale-poligono, gli uomini del clan usassero anche animali come bersagli mobili. Sono in corso indagini per accertare quale cosca utilizzasse lo stabilimento dismesso per le proprie attività illecite.

Piano di Sorrento:Odissea di un cane rapito,seviziato e condannato a morte


Piano di Sorrento: Cane rapito e seviziato.

di Vincenzo Maresca.

Piano di Sorrento. Rischia l’eutanasia un povero cane tenuto al momento incollato con circa 600 punti di sutura e ridotto ad un ammasso di carne viva in seguito ad una vicenda che lascia trapelare qualcosa di orribile. Il cane, infatti, si tratta di Lupa, una femmina domestica con tanto di collare e microchip, era misteriosamente scomparso da una proprietà privata in via Petrulo, località collinare di Piano di Sorrento, poi ritrovato dopo breve tempo in via Filangieri a Vico Equense, ad oltre 10 chilometri di distanza. A rinvenirlo sul ciglio della strada sono stati i vigili urbani che lo hanno immediatamente affidato alle cure di un veterinario per le cure tempestive. Il cane presentava l’assenza di numerosi brandelli di pelle, forse asportata chirurgicamente da mano umana, tutti di misura geometricamente quadrangolare mentre nessuna frattura è stata riscontrata sullo scheletro e sulle zampe. Nonostante il primo intervento, al cane atrocemente ferito sono stati inflitti circa 600 punti di sutura per tenere incollate tra di loro le parti di pelle ancora intere, il veterinario è dovuto ancora darsi da fare per impedire l’apertura delle laceranti ferite. Ma forse non basterà, la carne scoperta rischia la cancrena ed i proprietari in seguito identificati ed ai quali Lupa è stata restituita ferocemente seviziata dovranno probabilmente praticare l’eutanasia per mettere fine ad un simile strazio. Le attenzioni dei caschi bianchi di Vico Equense e degli ambientalisti del wwf si sono ora spostate su indagini tese ad appurare l’esistenza di una probabile clinica degli orrori sui cui lettini potrebbe essere passato il cane atrocemente maltrattato. Al vaglio l’ipotesi secondo la quale il cane, dotato di collare e microchip, potrebbe essere stato rapito dalla proprietà di Piano di Sorrento e condotto da qualche veterinario senza scrupoli che avrebbe agito chirurgicamente per prelevare pezzi di pelle da destinare al cane di qualche facoltoso cliente. In seguito i resti della povera Lupa sarebbero stati abbandonati per la strada nell’attesa che qualche camion di passaggio completasse l’opera.

http://www.positanonews.it

Harlan Laboratories:fabbrica di morte



Riportiamo qui sotto quello che si può trovare nel sito http://www.harlan.com, una vera e propria fabbrica di morte....

Chi conosce il nome Harlan sarà forse stupito dell’azienda che siamo diventati. Sebbene il nostro
nome sia conosciuto soprattutto per i nostri modelli di ricerca, per i mangimi, per le lettiere ed i
servizi collegati ai modelli di ricerca, Harlan Laboratories è molto di più. Attingendo ad una ricca
tradizione di qualità, continuità e servizio, stiamo riunendo tutte le nostre capacità per essere sempre di più il vostro partner ideale.
Harlan fu fondata oltre 70 anni fa come fornitore locale di modelli di ricerca e servizi nella regione
del mid-west degli Stati Uniti, e si guadagnò una reputazione di azienda di qualità, contraddistinta
da un rapporto personale e ravvicinato con i clienti. A tutt’oggi, i modelli di ricerca restano il
business principale dell’azienda, infatti quella dei Modelli di Ricerca e Servizi è una delle due unità
commerciali principali di Harlan Laboratories.
Dopo decenni di crescita costante, l’azienda fu ribattezzata Harlan Sprague Dawley. Con questo
nuovo nome ha avuto inizio un periodo di significativa espansione all’estero delle attività dedicate
ai modelli di ricerca, insieme alla diversificazione attraverso l’acquisizione di società che offrono servizi di ricerca dietro contratto, come la società svizzera RCC, SafePharm Laboratories, con sede
nel Regno Unito, e di Harlan Biotech, con sede in Israele. Queste entità costituiscono oggi il nucleo
dell’unità commerciale dei Servizi di Ricerca dietro Contratto, apportando ciascuna un contributo
importante all’impresa nella sua interezza, grazie alle proprie particolari prospettive, culture e
capacità. Ne risulta un team che attinge alle doti migliori di tutti i suoi componenti per offrire un
valore aggiunto alla ricerca dei nostri clienti.

La divisione dei Servizi di Ricerca dietro offre servizi di ricerca non-clinica e pre-clinica avvalendosi in tutto il mondo di strutture tecnologicamente avanzate.
Possiamo eseguire studi individuali secondo le specifiche del cliente,ed inoltre possiamo fornire, perseguendo un obbiettivo stabilito, la completa progettazione
ed esecuzione di studi. Le nostre competenze principali riguardano:
• Discovery services
• servizi di tossicologia, tossicologia genetica ed ecotossicologia
metabolismo dei farmaci e farmacocinetica
• Regulatory affairs, consulenza e gestione di programmi
• chimica analitica
• registrazione chimica ed agrochimica
• influenze ambientali e creazione di modelli
• analisi alternativa in vitro

Prodotti e servizi
Harlan è composta da due principali unità commerciali che offrono, a livello locale, servizi, competenze e strutture moderne in tutti i Paesi nelle quali operano.
L’unità Modelli di Ricerca e Servizioffre modelli di ricerca di alta qualità, come roditorie grandi animali, nonché servizi di supporto a
livello mondiale.
• Modelli di ricerca
• Diete specifiche per animali da laboratorio
• Lettiere e prodotti per l’arricchimento ambientale
• Servizi di chirurgia
• Servizi transgenici
• Servizi di analisi genetica
• Servizi di monitoraggio sanitario
• Produzione di anticorpi
• Isolatori a film flessibile
• Servizi di trasporto


Per quanto le buone relazioni con i clienti e un servizio sollecito nei loro confronti siano
importanti, il fattore davvero essenziale è l’eccellenza scientifica. Al giorno d’oggi, sempre
più spesso la ricerca viene affidata a risorse esterne, ed i ricercatori hanno bisogno di poter contare sui loro partner fornitori. Stabilità, affidabilità, continuità e qualità sono tutti elementi
indispensabili. E questo è proprio ciò che Harlan Laboratories offre, grazie alla nostra passione
per la scienza e ai decenni di competenza dimostrata sia nei modelli di ricerca che nei servizi, così come nei servizi di ricerca dietro contratto (CRS).

Petizione:fermare avvelenamenti a Alexandroupolis (Grecia)


L'avvelenamento di randagi è iniziato a Alexandroupolis, in Grecia. Abbiamo avuto la nostra prima vittima l'altro ieri. Vedi i video di Youtube sotto . Si prega di firmare la petizione indirizzata al sindaco. Invito inoltre a contattare il sindaco voi stessi. Non ha un indirizzo di posta elettronica, ma qui è il suo indirizzo postale:
Il sindaco Giorgio Alexandris
Municipio
Leoforos Dimokratias 306
TK 68.100
Alexandroupolis
Grecia Fax: (30) 2551026264
Si prega di essere la voce dei senza voce, firmare la petizione, fax e scrivono al sindaco

PETIZIONE:http://www.thepetitionsite.com/163/please-help-me-stop-the-strayspoisoning-in-in-my-town


VIDEO YOUTUBE:http://www.youtube.com/watch?v=F-q6AzCIlI0

Agg. tristi:Deceduto -- Emergenza per Doraimon



ULTIMI TRISTI AGGIORNAMENTI:
DORAIMON E' DECEDUTO :((


2 Maggio
DORI STA SEMPRE PEGGIO :-(
doraimon sta male; non ha toccato cibo da ieri, ho trovato il trasportino e anche l'interno della gabbia completamente invasi dal vomito e dalle feci, lui miagola disperato e barcolla anche sulle zampe, cerca di leccarsi il pisellino ma non ci riesce io temo che abbia un blocco dovuto ai calcoli e che sia necessario il catetere.
Ora è ricoverato è nella clinica vet life di mondragone provincia di caserta; mi ha fatto un preventivo forfettario di 80 euro, ma dice che coi giorni di degenza, tolettatura, catetere, rx alla vescica, anestesia + 30 euro al giorno di degenza, la cifra si sfora abbondantemente; ora io oltre non so come arrivarci, se si sfora la cifra sono costretta a farlo sopprimere, non mi posso permettere di curarlo, non è nelle mie possibilità pagare clinica e degenza, senza contare che agli altri gatti cosa dò da mangiare?

30 aprile
allora doraimon è stato anestetizzato e il vet è intervenuto sulla bruttissima ferita che aveva all'orecchio, piena di pus che abbiamo fatto spurgare...ora deve stare in gabbia per almeno 2 settimane ma alla fine di queste deve tornare in colonia...quindi se si trova adozione per lui, altrimenti mi vedo costretta a rimetterlo dove l'ho preso :-( col rischio molto elevato che non ce la faccia...difatti ha anche i denti e la bocca rovinati, pieno di piaghe ed ulcerette...probabilmente dovuto al calicivirus che ormai ha invaso la colonia, infatti non è l'unico ad avere questo problema...

29 aprile 2010
Doraimon è sparito per qualche giorno è tornato peggiorato ed in queste condizioni probabilmente ha un corpo estraneo all'interno dell'orecchio e i sintomi della sua struvite sono anche peggiorati...deve tornare in colonia, il che significa la morte per lui...ora è dal vet, domattina saprò qualco...sa...

Dory è un micio di colonia, una numerosissima colonia di randagi di circa 25/30 gatti di cui mi occupo DA SOLA e con enormi difficoltà dal mese di agosto del 2009. Dory è maschio, età indefinita ma cmq non giovanissimo, ha problemi ai denti, alle orecchie (che sono chiare e si stanno accartocciando) ma soprattutto ha problemi alle vie urinarie; da un paio di mesi a questa parte Dory si accovaccia, fa pochissime gocce di pipì con sangue; ho cercato di risolvere la cosa con due cure, in due momenti e con due antibiotici differenti ma non è servito; mio malgrado sono un'esperta di problemi urinari dei gatti per cui riesco a desumere che Dory abbia problemi di struvite o comunque di calcoli alle vie urinarie; questa patologia si cura con alimentazione specifica e nei casi più gravi con intervento chirurgico per la rimozione dei calcoli in vescica. Il problema più grande è che Dory non ha una casa; è un randagio, libero di andare dove vuole; si fa vedere in colonia una volta al giorno e in quel frangente, quando mi reco a dar da mangiare a tutti, gli somministro l'urys (che è un integratore delle basse vie urinarie) e gli dò una dose di croccantini della royal canin urinary; dopo fatto questo, dory va via ed è libero di mangiare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento fino al giorno dopo, alla stessa ora in cui mi reco in colonia...per cui l'efficacia dell'alimentazione (che per i problemi alle vie urinarie è fondamentale) potrebbe essere vanificata...infatti Dory mosta miglioramenti in quei giorni in cui si fa vedere, poi con molta probabilità si sente meglio e torna a fare il vagabondo, per poi tornare in colonia quando sta nuovamente male...per questi motivi Dory avrebbe bisogno di uno stallo o di una adozione, di essere monitorato costantemente, di mangiare unicamente cibo urinary, di essere sottoposto a visita veterinaria e ad esame delle urine (molto probabilmente con sedazione e cistocentesi, xkè Doraimon è anche selvatico e diffidente) ed eventualmente ad intervento chirurgico; è chiaro che non può farlo continuando a vivere in colonia, deve avere una casa, uno stallo che gli permetta di essere curato come si deve o una adozione per sempre...i calcoli alle vie urinarie, se non curati a dovere possono portare alla morte per blocco renale... è una lotta contro il tempo :-( Dory ha bisogno di aiuto...
il micio si trova in provincia di caserta, io posso portarlo fino a Napoli o a Roma.
contatti Rita
3495067943
mail mareks@email.it

Colonia di Rita Boccino

Si necessita di aiuto.

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Zona Caserta


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Cane aspetta il padrone per tre giorni sul luogo dell'incidente


HILDESHEIM (Germania)
Per tre giorni, polizia e accalappiacani hanno tentato invano di catturare Roman, un cane che continuava a tornare sul luogo dove l’anziano padrone era stato ferito in un incidente sull’autostrada, vicino alla città settentrionale tedesca di Hildesheim. Lo schnautzer era stato catapultato fuori dall’auto al momento dello scontro ed era rimasto sul ciglio della strada mentre un’ambulanza portava in ospedale i suoi padroni, di 78 e 73 anni.

Solo oggi l’uomo, ancora ferito, è tornato sull’autostrada, accompagnato dagli infermieri. E Roman è accorso festante dal padrone, facendosi docilmente mettere il guinzaglio. In questi giorni la polizia aveva diramato vari messaggi agli automobilisti per avvertirli del rischio rappresentato dall’animale che vagava sull’autostrada.