Vivisezione...cosa ne pensi?

Palio di Siena: tradizione da eliminare??

Le leggi contro chi maltratta gli animali sono troppo "morbide"?

Saresti favorevole all'abolizione della caccia??

Ricerca personalizzata

PETIZIONE:LA CAGNOLINA AURA DEVE AVERE GIUSTIZIA



Caro sig. Sindaco di Trepuzzi,
siamo venuti a conoscenza della storia della cagnolina Aura, a cui è stato dato fuoco per gioco da "ragazzini" crudeli.
Perchè tutta quella sofferenza non passi inosservata, perchè pensiamo che l'età non sia una giustificazione, perchè chi osserva non pensi che commettendo simili atti si possa restare impuniti, perchè non si ripeta più;
Le chiediamo:
di prendere i provvedimenti dovuti per l'identificazione dei responsabili e
Le chiediamo:
di costituirsi parte civile nel processo a loro carico, in quanto responsabile e garante dei cani liberi sul Suo territorio.
Certi di un Suo riscontro positivo,
Gli animalisti Italiani.


PETIZIONE DA FIRMARE CLICCA QUI:
http://www.petizionionline.it/petizione/il-salento-vuole-cambiare-la-cagnolina-aura-deve-avere-giustizia/1176

TUTTO QUELLO CHE LA GENTE COMUNE NON SA...


NON CI SONO PAROLE DA ABBINARE A QUEST’IMMAGINE...SOLO LACRIME!

HO FATTO UNA FATICA TERRIBILE PER VEDERE E SCEGLIERE QUESTA FOTO PER INSERIRLA NELLA NOTA A SCOPO DIVULGATIVO, PER QUESTO TI CHIEDO PER FAVORE, DI NON DISTOGLIERE LO SGUARDO MA DI DIVULGARE L'INFORMAZIONE, PARLANDONE AD AMCI E PARENTI AFFINCHE’ POSSANO RIFFLETTERE SULLE LORO SCELTE CONSUMISTICHE ED ETICHE.

QUESTE POVERE CREATURE QUI RIPRESE, SONO CANI ANCORA VIVI, SCUOIATI BRUTALMENTE...
DOBBIAMO OPPORCI ALL'ORRORE, IN QUALSIASI PARTE DEL MONDO SI PERPETUI, SOPRATTUTTO SE TUTTO CIO' ACCADE PER ORNARE DEI CAPI ALLA MODA O DEI PELUCHE E ALTRE COSE DEL GENERE.

Milano -Desio,torna serial killer dei cani.Due anni fa ne avvelenò 7


L`incubo delle polpette avvelenate torna a tormentare i sonni dei proprietari dei cani di via Monte Rosa e via Spluga, presso la Cascina Bolagnos. A due anni di distanza dall`eccidio di almeno sette cani domestici, tutti avvelenati con dosi massicce di “metomil”, si riaffaccia lo spettro che tutti speravano di avere ormai esorcizzato.

La paura è quella suscitata da un inquietante cartello apparso nella giornata di martedì 20 aprile e immediatamente rimosso dalla Polizia locale. Il testo del messaggio è stato definito dai residenti della zona: «delirante». Alla fine di via Monte Rosa, all`incrocio con la via Spluga, su un tratto di strada sterrata, appeso ad un paletto di legno, ma custodito in una cartelletta di plastica per proteggerlo dalla pioggia, un foglio scritto a penna.

Sul foglio, nonostante le evidenti sgrammaticature, una chiara minaccia: “Avviso i proprietari dei cani devono fare gagare i cani a casa propria. Fatelo leggere ai cani capiranno di più di voi. Le polpette sono già pronte”. «Non vorrei davvero più trovarmi a vivere l`esperienza di due anni fa – ha spiegato un residente di via Monte Rosa che non vuole apparire per paura di ritorsioni – non sappiamo chi abbia messo fuori quel cartello, è certo che non vogliamo più perdere i nostri animali».

Due anni fa furono trovare disseminate proprio in quel tratto di strada sterrata pezzi di carne avvelenati. Le polpette erano state ritrovate anche all`interno dei cortili. Sette cani erano morti in preda a spasmi dolorosi e sotto gli occhi impotenti dei propri padroni. Un paio di animali si erano salvati in extremis, portati di volata dal veterinario, erano stati sottoposti a lavanda gastrica, tra questi c`era Chicco, un pincher che ora dovrebbe avere dieci anni.

Al momento la Polizia locale ha le mani legate: «Quel cartello è solo un pezzo di carta pieno di vaneggiamenti – ha spiegato il vicemondante dei ghisa, Maurizio Di Mauro – non è firmato, non sappiamo chi lo ha messo né se ha qualche collegamento con le polpette di due anni fa. E` chiaro che se dovesse verificarsi quello che era accaduto due anni fa, saremmo legittimati ad effettuare degli accertamenti. Per ora possiamo soltanto tenere alta l`attenzione».

Due anni fa, chi aveva distribuito la carne avvelenata, l`aveva fatta franca. Ma se a toccare il “metomil” fosse stato un bambino? Ad ogni modo, chi avvelena un animale, commette un reato penale ed è perseguibile a termini di legge.

di Ivan Bavuso

Russia, le foto degli effetti dell'alimentazione OGM sui criceti: sterilità e peli sulle gengive




Qualche settimana fa vi avevo parlato di uno studio condotto da Alexey V. Surov, finanziato dall’Associazione nazionale Russa per la sicurezza genetica e relativo agli effetti dell’alimentazione OGM riferita a esperimenti su criceti http://www.oagb.ru/info.php?txt_id=17&nid=12302&page=0(qui trovate l’articolo originale in russo).

Ebbene sul sito dell’Institute of Responsible technology viene anticipato lo studio, corredato da alcune foto, che sarà pubblicato il prossimo luglio.

Le foto e le anticipazioni sono frutto di una mail del prof. Surov dove racconta e mostra parte dei i risultati derivati dall’alimentazione con soia OGM di coppie di criceti e dei loro discendenti che non hanno presentato problemi alla prima generazione. Le cose si sono poi complicate alla seconda e alla terza generazione.

Basta soppressioni in Croazia (articoli stampa locale)





Io, veterinaria, ho rifiutato l’eutanasia,di una cagnetta.Vi spiego perché


BELLUNO (17 aprile) - Sono un medico veterinario che qualche giorno fa ha detto “no” all’eutanasia di una cagnetta di 16 anni. Il motivo? La richiesta mi è stata fatta esclusivamente per eliminare il fastidio che comportava gestire la bestiola. Il suo stato di salute era pessimo: estremamente magra, con una grave infezione del cavo orale, presenza di noduli mammari multipli... insomma un animale mal gestito e mai curato dignitosamente.

Alla proprietaria (che non ho mai visto, perché il cane mi è stato portato da terzi) vorrei far sapere che il Comune di Santa Giustina, in cui risiede, ha approvato un Regolamento di benessere animale che farebbe bene a visionare. Inoltre la ringrazio, a nome della cagnetta, per la pessima qualità di vita che le ha riservato negli ultimi anni, non poco dolorosa. Non ho soppresso il cane (che mi ha fatto pietà) per non essere complice di una tale vergogna e perché nulla di diverso la signora mi avrebbe permesso di fare, in termini di diagnosi ed eventuale terapia.

C’è ancora chi si nasconde dietro frasi del tipo: «Ormai è vecchio, cosa lo curo a fare?», «Un gatto non vale tutti questi soldi (riferito al costo delle cure mediche)», «Pensiamo prima ai bambini del Terzo Mondo che tutti i giorni muoiono di fame» (sempre gettonatissima!).

A queste persone voglio augurare di poter presto smuovere le proprie coscienze offuscate dall’indifferenza, per dire solo questo: la cultura di un popolo si misura anche dal rispetto che nutre verso gli animali (questa non l’ho inventata io). Ed è anche così che si può insegnare ai propri figli come perseguire il valore più alto, cioè il rispetto per la vita, propria e altrui: che si tratti di uomini o di animali non fa differenza.

* veterinario di Agordo

fonte:il gazzettino

Treviso. Scoperto il killer della balestra


TREVISO (24 aprile) - Uccideva per giocare, per soddisfazione personale, per sentirsi il più bravo: sono questi i motivi che hanno portato un uomo di 45 anni, di Ponzano, a trasformarsi nell'arciere che infilzava gatti e animali del paese. L'uomo, il cui nome è noto alle forze dell'ordine, aveva acquistato l'arma da qualche mese e si esercitava su bersagli in movimento, ossia, gli animali domestici, specialmente gatti, dei ponzanesi.

Per quello che era stato soprannominato "il killer della balestra" è pronta una denuncia a piede libero e un invito a comparire nell’aula del Tribunale di Treviso. In prima linea contro la sua caccia spietata l'Enpa, associazione che tutela gli animali, che potrebbe costituirsi parte civile nel processo.

L'ultima uccisione risale a qualche giorno fa, quando l'uomo ha centrato con una freccia il gattino di un bambino di 9 anni: il piccolo lo ha visto trascinarsi fino ai suoi piedi e morire. Ma altre e numerose sono le "Imprese" dell'arciere che ha seminato terrore fra gli amanti degli animali di Ponzano

SOLTANTO 5.700 FIRME.....EPPURE CI VUOLE SOLTANTO UN MINUTO PER FIRMARE!!!!!


Canili della morte



In Italia ci sono parecchie centinaia di ‘canili’, strutture fatiscenti, nei quali i cani vengono buttati. Non viene mai dato loro ne cibo ne acqua e non vengono mai puliti. Così i cani muoiono lentamente di fame e di malattia. Quando non vengono sbranati da altri cani per sopravvivere. Nascono cuccioli, destinati a una morte atroce, perché la sterilizzazione (che sarebbe obbligatoria nei canili) non viene effettuata.

Se queste cose ti disgustano, se le trovi incivili, se ti indigna che i tuoi soldi (le tasse) vadano in mano alla gente responsabile di questi crimini, firma la petizione che troverai al seguente sito

http://www.thepetitionsite.com/1/ItalianKennelHell

Gambe spezzate ai cani di Green Hill


Quelle che vedete qui sotto sono le radiografie delle ulne e delle tibie di alcuni cani sottoposti ad un esperimento presso i laboratori Pfizer - http://www.pfizer.com (la più grande società farmaceutica del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci) nel 2002.
Ben 66 cani provenienti da Green Hill sono stati sottoposti a taglio delle ossa delle gambe, lasciandoli in osservazione per 24 settimane, alcuni con una terapia per accellerare la calcificazione, altri senza nessuna terapia.
Non è stato somministrato alcun antidolorifico. Infine i cani sono stati uccisi e le loro ossa rimosse, sezionate e messe sotto formalina.

Questo è il business di Green Hill che dobbiamo fermare!

video Green Hill:http://www.youtube.com/watch?v=4AM_w5SmtjM&feature=player_embedded

fonte:http://www.fermaregreenhill.net

Messico:massacrano un randagio e mettono video su internet!Petizione da firmare

APRILE 2010

Altro tipo di violenza comincia a circolare rapidamente tra la comunità Nayarit nella rete dei social network: un giovane squilibrato di 17 anni si fa fotografare e riprendere in un video in compagnia di due amici e due cani di razza pit bull, torturando con crudeltà estrema un cane randagio finché non muore.

"Nayarit Online" non rivela il nome di questi ragazzi senza cuore: hanno commesso una chiara violazione della legge per la protezione degli animali in vigore nello Stato, che L'articolo 34 stabilisce che "il comportamento crudele verso gli animali, e quindi vieta qualsiasi atto o omissione che può essere un danno inutile alla loro salute, integrità fisica, stile, sviluppo o di crescita: IV .- colpire o danneggiare in qualsiasi modo o inutilmente anche all'interno degli eventi riconosciuti, e il processo di formazione, con un eccesso di violenza inutile. "

Per legge, il trasgressore può essere denunciato da una persona all'autorità comunale con una pena da 7 a 15 giorni, o se qualcuno dimostra di essere il proprietario del cane sacrificato, allora si può prendere parte tramite il Procuratore Generale e presentare ricorso per danni.

L'avvocato Gustavo Larios, editorialista per El Universal parla di "relazione tra maltrattamento degli animali e la distorsione della personalità, aumentando il pericolo di chi ne è testimone. La crudeltà verso gli animali è un fattore estremamente importante per i criminogeni: quasi tutti gli assassini seriali sono stati crudeli verso gli animali durante la loro infanzia ".

PETIZIONE:http://www.thepetitionsite.com/1/adolescents-of-tepic-torture-a-dog


fonte:http://www.nayaritenlinea.mx/Sociedad/Salvajes-adolescentes-de-Tepic-torturan-a-un-perro-y-lo-exhiben-por-Internet.html

Attenzione!!! Uova avvelenate nel parco Poggio Rusco (Mantova)


Già ammazzati un meticcio e una micia. Il dolore dei proprietari. Altri animali sono in agonia. Il sindaco allerta la polizia municipale. Il parco delle Piramidi a Poggio Rusco

Cani e gatti avvelenati con un uovo. Un uovo alla coque, nel quale qualcuno ha iniettato anticrittogamico. Una morte atroce per gli animali, tra spasmi e convulsioni orribili, bava alla bocca e progressivo soffocamento. È successo a Poggio Rusco dove i veterinari sono in allarme per una serie di uccisioni avvenute nelle ultime settimane nel parco giochi dei bambini.

A preoccupare non è soltanto il gesto ma anche il luogo prescelto. Due di questi avvelenamenti, infatti, sono avvenuti all'interno del parco comunale Le Piramidi, un'area verde frequentata dai bimbi. La cagnolina di Carla Marchi, pensionata, che vive sola e che aveva per compagnia solo quell'affettuoso e scodinzolante animale, è l'ultimo caso in ordine di tempo.

«È successo due giorni fa - racconta - io abito vicino al parco. L'ho lasciata uscire come ogni giorno e dopo un'ora e mezza è tornata a casa. Ho visto subito che c'era qualcosa che non andava. Oltre a respirare male ha cominciato a vomitare, le usciva bava dalla bocca. Sono andata subito dal veterinario che le ha fatto una flebo e le ha dato l'ossigeno, ma non c'è stato nulla da fare. Vivo sola e quella cagnolina me l'aveva regalata mio figlio. Era la mia compagnia, la mia piccolina. Come si può essere così cinici, come si può far morire un animale in un modo così atroce?».

Paolo Losi, il veterinario che ha tentato con ogni mezzo di strapparla alla morte, non sottovaluta il problena. Anzi. «Qualche giorno fa nella stessa zona è morta anche una gattina - racconta - e altri due mici sono in fin di vita. La situazione è preoccupante, anche perché gli episodi continuano in zone diverse».

Altre segnalazioni di gatti avvelenati, infatti, arrivano dalla parte che confina con il territorio di Magncavallo. Preoccupante anche per il modo con cui questi animali vengono uccisi. Non solo con le uova sode, ma anche con le spugne imbevute d'olio e fritte come le patatine. I cani le divorano e rimangono soffocati.

E pensare che in quel parco, oggi intitolato al fondatore dei boy scout, non viene fatto nessun tipo di trattamento chimico per tutelare la salute dei bambini. Non è la prima volta che qualcuno semina bocconi avvelenati, ma di solito questo avveniva in aperta campagna per disfarsi per lo più delle volpi. Ora però la cosa è ben diversa. Hanno scelto di uccidere in un parco giochi e questo è veramente inaccettabile. Da criminali.

I veterinari hanno provato di tutto per cercare di salvare gli animali ma certi veleni come gli antiparassitari sono così potenti che, una volta ingeriti, non lasciano alcun scampo né a cani né a gatti. Per non parlare dell'altissimo valore affettivo che queste bestiole hanno per chi ogni giorno condivide con loro le giornate. La proprietaria della cagnolina non si rassegna e nelle prossime ore presenterà denuncia ai carabinieri nei confronti di ignoti. (19 aprile 2010)



di Giancarlo Oliani

gazzettadimantova.gelocal.it

Proprietari di cani «sporcaccioni» La classifica


Ventiquattromila segnalazioni in poco più di due settimane, e ronde anti sporcaccioni in via di costituzione in circa 900 comuni italiani, questi sono i primi risultati della campagna Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) per individuare e denunciare i proprietari di cani che non puliscono gli escrementi lasciati dai loro amici a quattro zampe sui marciapiedi, nei parchi, nei giardini e sui vialetti condominiali delle città e dei paesi italiani.

Il maggior numero di segnalazioni proviene dal Lazio ed in particolare da Roma, Latina e Frosinone, seguito a ruota da Veneto (Padova, Vicenza e Venezia) e dall'Emilia Romagna (Parma, Bologna e Ravenna le provincie più segnalatrici). Poche le segnalazioni giunte dal sud Italia dove il fenomeno pare passare sottotono. Per la Lombardia invece sono le provincie di Milano, Varese, Como, Pavia e Bergamo quelle con il maggior numero di segnalazioni. Da Bergamo finora ne sono arrivate 955.

Mediamente sono circa 1.600 le segnalazioni che giungono ogni giorno al servizio online di Aidaa fotosporcaccioni@libero.it, molte delle quali vengono corredate di fotografie che dopo essere visionate verranno inviate alla polizia municipale dei singoli comuni. «E' un lavoro enorme con un numero di segnalazioni e segnalatori che francamente non ci aspettavamo - dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - ora i gruppi di controllo si stanno moltiplicando, pensiamo entro la fine del mese di coprire un migliaio di comuni italiani dove operano segnalatori singoli o in gruppo.

Ovviamente il lavoro avviene prevalentemente in incognito ma le migliaia di segnalazioni stanno a dimostrare che il problema è fortemente sentito dalla cittadinanza, per questo - prosegue Croce - invitiamo i comuni a contrastare questo fenomeno multando i proprietari di cani che non puniscono le cacche lasciate dagli amici a quattro zampe sui marciapiedi e nei parchi comunali, ma, e questa è la vera sorpresa, molte sono le segnalazioni di padroni-sporcaccioni che non puliscono manco nei vialetti condominiali.

Elenco delle segnalazioni per provincia

Bergamo 955
Roma 4.435
Milano 4.333
Varese 2.089
Padova 1.666
Parma 1.436
Vicenza 1.255
Bologna 1.208
Pavia 1.078
Ravenna 1.009
Venezia 998
Como 965
Frosinone 899
Latina 876
Brescia 744

ALLARME CINESE: A SANTA MARINELLA SPARISCONO I GATTI


13 aprile 2010 - A Santa Marinella (Roma) in via delle Libertà (prese in parola dai cinesi) di fronte alla Chiesa di San Giuseppe, zona Porto Odescalchi, sono stati prelevati molti gatti, forse tutta una colonia, da cinesi armati di cibo per attirarli e sacchi.

Sono stati visti, nessuno li ha fermati.

Quando è stato segnalato ai vigili, spallucce.
Quando è stato segnalato al responsabile delle guardie zoofile: "che ci possiamo fare?!".

Forse il Comune di Santa Marinella prepara un premio per i cinesi che aiutano a risolvere in zona il randagismo. Ce lo comunichino così risparmiamo la fatica di nutrirli facendoci 70 km. da Roma 3 volte a settimana a spese nostre, benzina, cibo, medicine e sterilizzazioni.
Faremo una denuncia contro ignoti ma intanto bastava solo intervenire e loro sarebbero scappati sacchi vuoti in spalla.
Un premio anche ai coraggiosi cittadini del posto che si fanno gli affari loro.

Queste sono le mentalità che non fanno una piega a chiudere a chiave vecchi invalidi in un magazzino se ricordate il recente episodio di cronaca che è finito con la morte di due anziani carbonizzati. Le persone fanno l'ambiente.

La foto è di una gattina di Santa Marinella, soprannominata tombarola perchè si andava a nascondere...e faceva bene! Così non incontrava nè indigeni nè cinesi. Infatti malgrado una grave patologia ha circa 12-13 anni.

Nicoletta

fonte:http://gattopoli.it

Milano - Attenzione ai vostri cani: bocconi avvelenati al Parco Lambro


Ci è arrivata una segnalazione di una cittadina milanese di presenza di topicida di IV generazione all`interno del Parco Lambro a Milano.

Attenzione ad andare quindi al Parco Lambro col cane in quanto rischia seriamente la vita.

Ricordiamo che nel caso in cui il proprio cane ingerisce questo topicida, bisogna immediatamente somministrargli punture di vitamina K per la coagulazione del sangue.


Riporto parte della testimonianza di Patrizia: "Oggi è venuta da me in negozio un`amica, disperata perchè la sua Labrador è stata avvelenata nell`area cani del Parco Lambro di Milano.
La sua fortuna è che la cana pesa oltra 40 Kg. ed è tutt`ora, al terzo giorno di cura, non si sa ancora se ce la farà.
Allertate i Vostri Veterinari e chiedo di aiutarmi a far girare a tutti i contatti milanesi e di Provincia."


Luca Radici
Presidente AmiciCani

Arezzo:sabato 17 e domenica 18 giornate mondiali per l’abolizione della carne


AREZZO - Due giornate di manifestazione e protesta per l’abolizione del consumo di carne e della macellazione degli animali sono state organizzate anche ad Arezzo dall’Organizzazione Internazionale per la Protezione degli Animali e dalla Lega Anti Vivisezione.
Domani 17 aprile e domenica 18 ricorrono infatti le giornate internazionali per l'Abolizione della Carne. OIPA e LAV saranno in Corso Italia ad Arezzo dalle 15:30 alle 19:00 per sensibilizzare quante più persone e informarle che si può vivere bene anche senza mangiare carne. Non si tratterà semplicemente di incoraggiare i singoli individui a diventare vegetariani e vegani, ma di affermare, di fronte alla società, che la pratica di assassinare animali per mangiarli deve essere abolita.
Sei milioni di esseri sensibili vengono uccisi nel mondo ogni ora per essere trasformati in carne; senza neanche contare il massacro dei pesci e la sofferenza di vacche e galline ovaiole, recluse, sfruttate ed infine ammazzate in giovanissima età.
“Cercheremo di fare leva sulla coscienza dei cittadini – dichiarano alla vigilia della manifestazione Sara Giuliattini delelgata OIPA Arezzo e Ilaria Isacchi della LAV – li informeremo anche delle tecniche violente che vengono usate per ammazzare gli animali al macello. Sono proprio i cittadini-consumatori che possono fare la differenza, decidendo di non acquistare più carne per il consumo alimentare.”

COLONIA FELINA A LODI (PROVINCIA DI MILANO) A RISCHIO DI MORTE PERCHE ' I CONDOMINI VOGLIONO UCCIDERE I GATTI‏


PER FAVORE, FACCIAMO QUALCOSA - LA FONTE E' CERTISSIMA - FATE GIRARE LA MAIL

Esiste una colonia felina a Lodi, in Via Bocconi 20, in un giardino condominale; non so quanti gatti ci siano, ma credo almeno 20, non so se sono sterilizzati, so solo che una persona, una donna, si occupa di loro dandogli da mangiare ma i condomini della Via Bocconi vogliono e tentano di cacciarli, picchiandoli con calci, tirandogli dietro sassi e buttando via il cibo. Ci sono anche dei soggetti di colore nero che i condomini vogliono uccidere prima di tutti gli altri, perchè dicono che portano sfiga.
Questa persona che si occupa dei mici, non lascia in giro sporcizia nè ciotole; attende che i mici finiscano di mangiare e sistema tutto.
Le persone del condominio hanno detto che faranno sparire tutti i gatti, o ammazzandoli con la carabina o avvelenandoli perchè non li vogliono e li odiano.
Nonostante sia stato detto che le colonie feline sono tutelate dalla legge, anche in condomini e loro non possono nè ammazzare i gatti nè maltrattarli perchè incorrono a sanzione penali; loro se ne fregano, non li vogliono.

VI PREGO, QUALCUNO DELLA ZONA DI LODI, VADA A VERIFICARE - LA FONTE E' CERTA -
AIUTIAMO QUESTA PERSONA A FARE QUALCOSA O A SPOSTARE I GATTI PRIMA CHE VENGANO AMMAZZATI TUTTI.

contatto:associazione@gattolandia.org
GRAZIE

SERBIA:Giustizia per Mila



http://www.thepetitionsite.com/petition/430854302


Il 13 aprile 2010, a Medakovic, un sobborgo di Belgrado, in Serbia, Mila, un cane randagio è stato trovato sotto una macchina con tutte le sue 4 zampe brutalmente tagliate. Anche se con un terribile dolore e gravemente disidratata, e dopo che ha soofferto tali abusi ad opera dell'uomo, Mila non ha assolutamente alcun segno di aggressività verso i soccorritori. Rimase molto gentile, amichevole e amorevole verso tutti gli esseri umani.

Il veterinario ha detto che la sua unica possibilità sono delle protesi e che è rimasto in quello stato per circa 10 giorni. Il veterinario ha anche detto che i tagli sono stati molto precisi e che non avrebbe potuto essere fatto da una sola persona. Mila probabilmente aggirava ferito, in cerca di cibo e acqua per giorni e alla fine hanno cercato rifugio sotto una macchina parcheggiata. Mila mostra una grande volontà di vivere e sarà alla clinica veterinaria per un po 'finché non trova una nuova casa.

Regista noto Serbia e presidente degli Animali dell'associazione SOS Goran Paskaljevi ha detto che è stato in contatto con le associazioni di protezione degli animali in Germania e in Francia, al fine di determinare dove possono essere fabbricate le potresi alle zampe, per raccogliere poi i soldi per questo scopo.

Il sindaco Dragan Dilas confermato che la città fornirà anche i fondi per l'acquisto degli aiuti che necessita. Ha anche detto che il suo ufficio permetterà di sensibilizzare giovani e ai residenti anziani di Belgrado in merito alla necessità di avere compassione per gli animali. Plaudiamo il Sindaco e la speranza che egli effettivamente possa farlo.

Dopo tutto il dolore e le torture subite Mila e la sua forte volontà di vivere, è la nostra speranza, che essa possa ricevere il miglior trattamento possibile, protesi e riabilitazione di vivere la sua vita comodamente.

Si prega di firmare la petizione e spargere la voce:
Grazie!!

http://www.thepetitionsite.com/petition/430854302

Palmi. Giovane denunciato dalla Pm per maltrattamento di animali


PALMI. Un giovane, A. D., 27 anni, è stato denunciato a piede libero dal personale della locale Polizia municipale. L’accusa è maltrattamento di animali e di custodia in condizioni incompatibili con la loro natura.

10 aprile 2010
Gli agenti della Pm, sono intervenuti a seguito di una segnalazione con cui è stata indicata la presenza di un Rottweiler, custodito in condizioni di costrizione e maltrattato in una baracca ubicata nei pressi delle case popolari di via Silvestri. Gli uomini del comandante Francesco Managò, sono intervenuti sul posto ed hanno accertato, insieme alle guardie zoofile dell’Anpana e al dirigente del Servizio veterinario dell’Asp 5, che l’animale effettivamente era costretto a vivere in condizioni precarie. A questo punto, il maggiore Managò ha predisposto dei servizi mirati di appostamento che hanno consentito personale della Pm, di individuare il giovane.

Shock:è successo ancora...stavolta in Serbia



PETIZIONE:
http://www.thepetitionsite.com/petition/430854302




13 APRILE
In una strada della Serbia,uno psicopatico ha tagliato le 4 zampe a questo povero randagio.Portato in clinica nonostante i suoi terribili dolori e sofferenze,non si è dimostrato aggressivo anzi...solamente un mostro può anche solo pensare di fare un gesto simile.Lo hanno chiamato MILA.Curato a Bezanija,dal veterinario Momir Ranđelović, dove probabilmente gli verranno istallati degli arti artificiali in quanto si trova in condizioni relativamente buone, e mostra una grande voglia di vivere, e per una successiva speranza che possa trovare qualcuno disposto ad adottarlo.

VIDEO:
http://www.facebook.com/group.php?v=wall&ref=nf&gid=113267212031671#!/video/video.php?v=1430058955300&oid=113267212031671

(Prov di Venezia) Un camposanto per cani e gatti


CA’ SOLARO. Un cimitero per animali domestici tra Dese e Ca’ Solaro, vicino al futuro canile. Il sito è stato individuato, ma per ora si tratta di un progetto embrionale. Per passare dalla carta alla realtà serve un finanziamento. Al progetto sta lavorando l’Istituzione Bosco e Grandi Parchi in sinergia con l’ufficio Ambiente del Comune. Inutile dire che nel corso degli anni sono state tante le associazioni che hanno raccolto sottoscrizioni e lanciato appelli per soddisfare una esigenza sentita da molti: giovani e anziani che hanno vissuto per anni assieme a cani e gatti e altri animali domestici. E quando arriva il giorno che quel migliore amico a quattro zampe viene a mancare, per chi non abita in campagna, la sepoltura diventa un grosso e triste problema. Così si cerca in gran segreto un prato verde o si chiede aiuto all’amico contadino, tutto di nascosto. Si scava una fossa nel piccolo giardino condominale quando i vicini non vedono. Cimiteri per animali domestici esistono in giro per l’Italia, il più vicino a noi è quello di Padova. Di recente lo stesso Comitato residenti Favaro era intervenuto sulla questione, chiedendo uno spazio dedicato agli animali da compagnia che passano a miglior vita. «L’Ufficio ambiente del Comune ci ha chiesto una mano - spiega il presidente dell’Istituzione, Mariolina Toniolo - e noi siamo ben felici di mettere a frutto le competenze accumulate negli anni, anche perché crediamo nel progetto e ci piacerebbe che potesse essere realizzato. Si tratterebbe - prosegue - di creare un’area boscata dove seppellire le bestiole. Abbiamo già avuto più di un incontro con gli uffici competenti, servono i finanziamenti, anche se si tratta di un costo contenuto trattandosi più che altro di piantare alberature». «L’ipotesi di lavoro - spiegano all’ufficio Ambiente - sarebbe quella di realizzare un cimitero per animali domestici compatibile con l’ambiente circostante e con la natura. Un intervento a basso costo». Niente forni per la cremazione, solo sepolture a terra. L’area acquistata dal Comune per realizzare il canile abbraccia un terreno di circa 5 ettari, 2 saranno occupati dal rifugio per cani, i rimanenti saranno adibiti a verde e proprio qui dovrebbe sorgere il cimitero per cani e gatti. «Ovviamente - proseguono all’Ambiente - ci sono delle verifiche da compiere e ci si deve attenere alla normativa. Abbiamo chiesto una mano all’Istituzione, perché vorremmo lavorare in sinergia per arrivare ad uno studio di fattibilità». La speranza, sia dell’Istituzione che dell’ufficio Ambiente, è che la nuova amministrazione porti a compimento il progetto. «Sappiamo che in questo campo c’è molta richiesta». Effettivamente sono davvero tante le persone che sarebbero ben felici di avere un posto dove dar degna sepoltura al proprio cagnolino o al gatto di casa. Qualche anno fa, nella stessa zona, alcuni privati avevano avanzato l’ipotesi di realizzare un cimitero simile a quello di Padova, poi non se n’è fatto più nulla. Questa potrebbe essere la volta buona

Maltrattamenti di animali: colpevoli quasi tutti impuniti


Cani abbandonati oppure maltrattati e uccisi senza avere giustizia. In Italia sono 1.650 i comuni fuorilegge che non hanno un canile comunale o una convenzione con un canile consortile o gestito dall`asl o con un canile rifugio, dove ricoverare i cani abbandonati e randagi. Sul fronte dei maltrattamenti invece risultano migliaia le cause “dimenticate” che non arrivano neanche in tribunale.

Questo il quadro emerso dal dossier dell`associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), che ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e al presidente dell`Anci, Leonardo Domenici, domandando un incontro per presentare i dati raccolti sulla situazione in materia di tutela degli animali. Il primo dato sui comuni emerge “da una prima verifica generale sulla base di Asl e anagrafe canina” spiega Lorenzo Croce, presidente dell`Aidaa, che fa un appello perché la legge sia rispettata. Secondo un`anticipazione del dossier, sono oltre 1.200 i centri che non dispongono di un servizio di cattura dei cani randagi.

E nel capitolo della difesa degli amici a quattro zampe, su 15 mila fra denunce ed esposti presentati nel corso degli ultimi dodici mesi per cause di maltrattamento ed uccisione a danno dei cani presentate dai singoli cittadini e associazioni in tutta Italia, sono arrivati in tribunale solo 160 casi. Ma l`associazione ha voluto anche controllare direttamente alcuni comuni sulla questione canili, partendo dal Sud Italia. “In tre anni abbiamo contattato 1.200 comuni, presi a campione partendo dal Sud – afferma Croce – cioé Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e stiamo cominciando nel Lazio. Di questi sono oltre 350 che abbiamo accertato non in regola con la legge e per i quali è avviata una causa in tribunale”.

Maggiori irregolarità sono rilevate in Sicilia, Campania e Abruzzo. “La responsabilità è dei sindaci” sottolinea Croce, specie al Sud e nelle isole, “dove vivono allo stato brado circa 280mila cani, sugli oltre 440mila cani nelle stesse condizioni stimati in Italia. Solo nei mesi di luglio e agosto valutiamo siano stati abbandonati qualcosa come 11.500 cani e di questi solo un terzo sono entrati nei canili italiani”.

Sul fronte maltrattamenti di cani, sulla base dei dati raccolti da Aidaa, il 76% delle denunce presentate riguarda quelli avvenuti in casa, con circa 11.440 casi. L`anno scorso però, l`associazione trova solo 44 processi celebrati contro persone accusate di maltrattamenti contro cani o di uccisione di cani, di cui solo 19 con sentenze di condanna, in 16 casi limitata ad una multa. Tre le condanne al carcere, ma senza che nessuno sia finito in galera. Non troppo diversa la situazione per reati e maltrattamenti di animali che non siano cani: l`Aidaa ha raccolto materiale per 1.250 denunce ed esposti, ma di questi a giudizio ne sono arrivati solo 17. Sono poi 25mila l`anno i gatti per i quali viene fatta denuncia di smarrimento, per le quali non si ha un seguito.

Gatto matto sfregia padrona e figlia:Le donne salvate dai vigili del fuoco


Una belva vera e propria, un piccolo puma in miniatura che senza pensarci due volte ha aggredito la sua padrona, una signora di 45 anni, che è stata graffiata ripetutamente al volto dall'animale. Tuttavia l'obiettivo del gatto era il figlio, ma la prontezza della donna l'avevano portata a interporsi tra i due facendo da scudo. Madre e figlio di 12 anni sono riusciti a trovare riparo rifugiandosi nella terrazza dell'appartamento al 5 piano in via Cesare Augusto, a Tivoli. Sono dovuti intervenire, nel primo pomeriggio, i vigili del fuoco che entrati nell'appartamento e catturare il gatto nero, che si trovava in camera da pranzo.

L'animale è stato poi chiuso in una gabbia per essere consegnato alla polizia veterinaria. La donna è stata curata dal personale del 118 per le diverse ferite riportate dall'insolita aggressione. Un episodio analogo era successo anche alcuni giorni prima, quando il gatto «matto» aveva morso la caviglia di sua figlia. In quell'occasione i padroni avevano pensato che l'accaduto fosse stato un episodio isolato e che quindi non c'era motivo di preoccuparsi. Niente da fare. Passati alcuni giorni ecco scoppiare la follia del gattino, trovato in strada da piccolo: era stato sempre accudito con affetto dalla famiglia.

Treviso. Gatto infilzato da una freccia:taglia di 500 euro sul killer della balestra


TREVISO (13 aprile) - Un colpo secco, che trapassa l’animale da parte a parte, che lo lascia agonizzante fino alla morte. Poi il nulla: una freccia non fa rumore, sibila veloce nell’aria, raggiunge la preda, spappola la carne. Tutto in silenzio. Un silenzio lacerato oggi dal grido delle coscienze.

Pallino era un micio di due anni, tranquillo e allegro, viveva con i suoi padroni in una casa di Paderno di Ponzano. È stato ucciso il 7 marzo. Quel giorno M.F. stava sistemando la legna quando, verso le 17.45, si accorge che uno dei suoi gatti ha qualcosa all’altezza della pancia. Gli va vicino pensando sia una freccetta. E invece lo trova trafitto da parte a parte da una freccia di balestra, lunga 38 centimetri, che si è spezzata dentro.

Uno choc. Lo carica in auto, lo porta nella clinica veterinaria di Castagnole dove, nonostante l’intervento dei medici, Pallino muore alle 20.20 a causa del devastante trauma provocato dalla freccia. All’angoscia che una morte così atroce lascia nell’animo, si aggiunge la desolazione di fronte al muro di gomma della burocrazia.

Taglia di 500 euro sul killer. La famiglia di Pallino si rivolge alle forze dell’ordine per denunciare l’uccisione del gatto, ma si trova davanti al solito scarica barile sulle competenze territoriali. Allora contatta l’Enpa che mette a disposizione i propri legali per formalizzare la denuncia in Procura. Non solo: mette anche una taglia di 500 euro sul delinquente.

Pena la reclusione fino a un anno e mezzo o una multa salata. «Non credo sia difficile scoprire l’autore di questo barbaro gesto: non sono molti a detenere una balestra in casa e a lanciare frecce in pieno giorno - precisa il presidente della sezione di Treviso, Adriano De Stefano - Qualora fosse scoperto si troverà di fronte alla causa penale che prevede la reclusione da 4 mesi ad un anno e mezzo o la multa da 4.500 a 22.500 euro. Oltre a ciò si aggiungerà anche un’azione civile per il risarcimento dei danni materiali e morali e la costituzione parte civile dell’Associazione. Per individuare il responsabile mettiamo a disposizione 500 euro a chiunque dia notizie utili all’identificazione».

Pallino non è l’unica vittima. Prima di lui un altro gatto nella stessa zona di Paderno, è stato ucciso da una balestra. E sempre lì, in un giardino, una donna ha rinvenuto una freccia, a testimonianza di un tiro andato a vuoto. I gatti hanno un nuovo nemico da temere: un tiratore folle che si sente forte a lanciar frecce contro esseri indifesi.

fonte:http://www.ilgazzettino.it

Fermiamo l’ampliamento di Green Hill


Fermiamo l’ampliamento di Green Hill
Fermiamo la vivisezione!
Coordinamento Fermare Green Hill

Il sistema della vivisezione ha molte facce e molte angolature da cui guardarlo e affrontarlo. A noi interessa osservarlo dalla parte che riteniamo più importante, dalla parte degli animali, vittime di questa spietata industria della ricerca.

Gli animali arrivano nei laboratori grazie ad allevamenti specializzati, autorizzati dal governo a farli riprodurre e spedirli verso un triste destino di sofferenza e prigionia. Uno di questi è Green Hill, situato a Montichiari (BS), l’unico che alleva cani beagle da laboratorio in Italia e uno dei più grandi allevamenti d’Europa.

Negli scorsi anni il movimento antivivisezionista italiano ha combattuto una forte campagna per vedere la chiusura dell’allevamento Stefano Morini, che per trent’anni ha dominato il mercato italiano “producendo” cani e molte specie di roditori per i laboratori di vivisezione. La chiusura di Morini è un passo significativo e ha un forte valore simbolico, perché è un risultato ottenuto col sudore degli attivisti che hanno messo le loro
energie in prima persona, senza attendere che un cambiamento calasse dall’alto.

Adesso vogliamo puntare i riflettori e le nostre energie verso un’altra “fabbrica di cani” presente in Italia.

Green Hill ha infatti un progetto di espansione che prevede la costruzione di altri capannoni che porterebbero a ben 5.000 i cani presenti dentro l’allevamento. Numeri che possono sembrare incredibili e che devono far
capire l’enormità del problema vivisezione, una macchina che macina vite giorno dopo giorno nei centri di ricerca privati, universitari e militari.
Un progetto che porterebbe Montichiari ad essere il fulcro della vivisezione canina in tutta Europa.

A questo progetto e a tutto il sistema della vivisezione vuole opporsi la campagna “Salviamo i cani di Green Hill”, per squarciare il velo di segretezza che avvolge la tortura di milioni di animali, incepparne il funzionamento e dare un nome a chi ne è responsabile.

Per Green Hill gli animali sono solamente merce, oggetti da far riprodurre e vendere, senza il minimo scrupolo sul dolore e la sofferenza, psichica e fisica, che andranno a subire.
Per noi meravigliosi esseri viventi che non dovranno mai subire tutto questo.

Attiviamoci tutti per fermare il business di Green Hill e per fermare la vivisezione!

SABATO 24 APRILE 2010 - CORTEO NAZIONALE
Appuntamento ore 14.30, piazza del Municipio, Montichiari (BS)

Vuoi aiutare la campagna?
Di fronte ad una realtà sconcertante come quella della vivisezione dentro tutte le persone sensibili nasce la volontà di fare qualcosa, di essere parte di un cambiamento. Spesso però la segretezza dietro a cui si nascondono i vivisettori e i loro complici rendono difficile fare qualcosa di concreto.
Una campagna come questa ha lo scopo di incanalare le forze, la fantasia e le capacità di molti in una direzione che possa realmente dare un apporto, cercando di dare visibilità agli animali uccisi nel silenzio, smascherando la violenza e le menzogne dei vivisettori e fermando un progetto che vuole portare ad un incremento nell’utilizzo di animali nei laboratori.

Di fronte alla tortura e la morte di decine di milioni di animali nei laboratori non possiamo più aspettare che qualcosa cambi, se vogliamo vedere dei risultati dobbiamo agire in prima persona, sia con scelte quotidiane che con l’attivismo. Il potere del cambiamento è anche nelle tue mani.

-Come prima cosa ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER (https://www.autistici.org/mailman/listinfo/salviamoicanidigreenhill). In questo modo avrai aggiornamenti, notizie, appelli e appuntamenti.

-AIUTACI A PUBBLICIZZARE IL CORTEO DEL 24 APRILE: fai girare questo appello, metti un banner sul tuo sito/blog e diffondi le locandine nella tua zona. Trovi il banner e la locandina scaricabili dal nosto sito alla pagina MATERIALE (http://www.fermaregreenhill.net/wp/?page_id=85).

Bergamo trovati gatti impiccati ad un cappio:Mail per il sindaco



ORRORE AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO

Ci rammarichiamo per la crudezza delle immagini , ma non avevamo scelta. L’orrore si perpetra ad Almenno San Bartolomeo: questa è l’immagine che è apparsa agli abitanti di Via Bach*****nel primo pomeriggio del 30 marzo 2010. Ed in zona da tempo sparivano dei gatti!!

Il cappio è rimasto in zona in attesa di nuove vittime: i nostri volontari lo hanno fotografato il 2 aprile 2010 al pomeriggio. Abbiamo presentato esposto alla Procura affinchè il responsabile sia assicurato alla giustizia.

Invitiamo tutti i cittadini di Almenno San Bartolomeo a cui sono spariti i gatti di rivolgersi al loro sindaco : questa vergogna deve essere punita e combattuta. In attesa che la giustizia faccia il suo corso: il responsabile rischia fino ad un anno di carcere.

Scrivete il vostro sdegno a:

info@comune.almennosanbartolomeo.bergamo.it

LETTERA TIPO (meglio se personalizzata)

Gentilissimo Sindaco
con la presente sono ad esprimere il mio sdegno per gli atti di crudeltà a danni degli animali che si sono compiuti nel Suo Comune. Spero che l'amministrazione vorrà andare fino in fondo in questa grave vicenda.

Grazie per l'attenzione
NOME, COGNOME
CITTA'

Zoomafia.COMBATTIMENTI TRA CANI



Ogni anno sono più di diecimila i cani che, con l'unica colpa di essere nati, muoiono nei combattimenti clandestini. Organizzati dalla malavita, questi incontri muovono interessi per cifre incalcolabili. Le forze dell'ordine e le associazioni animaliste cercano di fare il possibile per arginare lo spaventoso fenomeno. MA TUTTI HANNO IL DOVERE DI DARE UNA MANO, SEGNALANDO COMBATTIMENTI O DETENZIONI ILLEGALI AL NUMERO "SOS COMBATTIMENTI" 06.4461206 ISTITUTO DELLA LEGA ANTIVIVISEZIONE, ATTIVO 24 ORE SU 24


Appena in grado, i cuccioli vengono sottoposti a un allenamento intensivo: ore e ore passate a correre su un tapis roulant, (tappeto rotante) ad azzannare e dilaniare tubi di gomma, a inseguire prede vive (gatti ad esempio) legate a pertiche rotanti. E poi la dieta: sovradosaggio di vitamine e proteine e sempre maggior abitudine a droghe eccitanti.

Verso i due anni e mezzo, questa mostruosa macchina da combattimento è pronta a uccidere: in una minuscola fossa, mentre attorno la folla sfoga i propri istinti sadici con selvaggia soddisfazione, il cane drogato si avventa contro il proprio simile in una lotta all'ultimo sangue che può durare fino a due ore. Due ore di squarci profondi, di atroci mutilazioni, di rivoltante violenza. Il perdente, se non è già spirato, viene finito con un colpo di pistola: l'unico atto di pietà che gli esseri "superiori" abbiano mai avuto nei suoi confronti. Il vincitore, invece, se non verrà soppresso perché non più utilizzabile, godrà di "amorevoli cure" per poter di nuovo suscitare eccitanti brividi di emozione.

Gli italiani, si sa, brillano per la loro "inventiva": invece di sprecare denaro nell'allevare i cani, preferiscono rubarli (oltre 200 denunce di rapimento alle guardie zoofile nella sola Catania). Poi mozzano loro orecchie e code (per fornire meno punti di presa all'avversario) e li allenano al combattimento.

Hanno anche inventato una variante: l'incontro di cui si conosce già il vincitore. Di solito si tratta di un grosso cane da guardia, ben allenato, gettato contro un bastardino precedentemente "ammorbidito" a legnate. Non si tratta neppure più di fare scommesse: si paga solo per vedere lo spettacolo di uno sventurato cagnetto che viene squartato da un'altra vittima dell'uomo.

A seguito di ciò un blitz dei carabinieri di Vittoria (Ragusa) e delle guardie zoofile dell'ENPA, ha finalmente condotto alla denuncia di venti persone (tra cui industriali, commercianti, veterinari e un poliziotto).

A riprova dell'aberrazione mentale degli accusati, sono state sequestrate numerose videocassette con i filmati dei combattimenti, dove ai cani ormai semisbranati non era concessa nemmeno una morte rapida: riempiti di droghe stimolanti, venivano rimessi sul ring per continuare la lotta fino all'ultima goccia di sangue. Un modo atroce per "rivivere l'emozione" anche tra le mura domestiche, plagiando la mente dei figli verso nuove mostruose devianze.

Il giro di affari delle scommesse clandestine ammonta a centinaia di milioni di euro l'anno. La singola scommessa può partire da un minimo di 250 euro fino ad arrivare a decine di migliaia di euro nei combattimenti tra "campioni".

Le sfide tra cani sono in mano a a gruppi di criminali ed è stato accertato il coinvolgimento di persone appartenenti alla criminalità organizzata.

Bande di malviventi internazionali controllano il traffico di cani da Paesi esteri e la loro diffusione in Italia. Le persone coinvolte nei combattimenti sono migliaia e spesso si tratta anche di minorenni.

Randagismo a Roma: quanti sono e dove si aggirano i cani randagi nella Capitale?


La cifra è impressionante e permette di capire le dimensioni del problema: i cani randagi a Roma sono oltre 5000 (il 10% dei randagi in tutto il Lazio). La stima è stata presentata all’interno di un’analisi del CODICI (il Centro per i Diritti del Cittadino), che ha anche evidenziato quali sono le principali emergenze legate al fenomeno.

Innanzi tutto un problema di sicurezza: molti dei randagi sono aggressivi e possono attaccare l’uomo. C’è poi il dramma degli attraversamenti stradali: i cani randagi provocano spesso incidenti. Ultimo, non certo in ordine di importanza, il fattore igienico e sanitario.

Le 530 le segnalazioni dei cittadini arrivate durante lo scorso anno, hanno ottenuto due tipi di risposta. La cattura e l’inserimento in un canile (dove però si consuma il sovraffollamento e, di conseguenza, la situazione è spesso ingestibile) e la sterilizzazione per evitare il proliferare dei branchi.

La pratica della sterilizzazione però, non viene rinnovata da tempo ed è stata lasciata incompiuta in più di un’occasione (è il caso della zona intorno all’Aeroporto di Centocelle e della cosiddetta “Collina Alitalia”). In seguito allo sgombero dei nomadi del Casilino 900 poi, i cani presenti sono stati sterilizzati, ma da volontari e non dagli organi competenti del Ministero, che si sono limitati a rimuovere i cadaveri di quelli trovati morti.

Le zone maggiormente a rischio sembrano essere quelle a sud della città. In particolare in zona Portuense dove i cani del bosco sono 80 e alla “Collina Alitalia” dove c’è un branco si è ripopolato fino a raggiungere i 100 esemplari. Lungo la pista ciclabile della Magliana, si aggira un branco di 8 cani, mentre nei pressi dell’Aeroporto di Centocelle, i randagi sono 5 e a Forte Casilino c’è un branco in via Papiria composto da 20 animali. Quanto bisogna ancora attendere prima che il problema raggiunga dimensioni ingestibili?

Almenno S. B.: gatto impiccato:Esposto in procura dell'Enpa


Ad Almenno San Bartolomeo da tempo sparivano gatti. E martedì 30 marzo c'è stata una bruttissima sorpresa. Un gatto è stato impiccato in via Bach e la scena orribile è stata vista dai residenti nel primo pomeriggio. Il gatto è stato rimosso, ma non il cappio, fotografato dai volontari dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) venerdì 2 aprile.

Purtroppo si teme che molti altri gatti abbiano fatto una brutta fine, che qualche sconsiderato, senza nessun rispetto per la vita animale, si sia cioè divertito a torturare e uccidere i gatti, in spregio alle più elementari norme di convivenza civile e di umanità, per soddisfare chissà quale becero bisogno.

L'Enpa ha presentato un esposto alla procura affinché il responsabile di questo atto barbaro sia assicurato alla giustizia e ha invitato tutti i cittadini di Almenno San Bartolomeo a cui sono spariti i gatti a rivolgersi al sindaco (info@comune.almennosanbartolomeo.bergamo.it) e alle forze dell'ordine (la caserma dei carabinieri è a due passi dal luogo del ritrovamento del gatto impiccato) perché questa assurda vergogna sia combattuta.

Il responsabile di questa scelleratezza rischia fino a un anno di carcere.

8 aprile 2010

Rottweiler azzanna 84enne:Codacons:ripristino lista razze pericolose


E’ in gravissime condizioni una donna di 84 anni che, a Gaverina Terme, nel bergamasco, è stata aggredita ieri sera da un rottweiler. Il cane, un maschio di sei anni, ha aggredito la donna mentre lei, con altre due vicine di casa sue coetanee, voleva dargli da mangiare. L’animale, che era dentro un recinto, quando le donne lo hanno aperto è saltato loro addosso ferendone una in modo molto grave, trascinandola nel seminterrato e continuando a morderla e un’altra in modo più lieve. La terza è rimasta incolume ed è riuscita a chiamare aiuto. Una quarta persona, un uomo di circa 50 anni, accorso per aiutare le donne, è stato anch’esso azzannato e ferito dal rottweiler. Un carabiniere che viveva in zona è accorso sul posto ed ha abbattuto l’animale con un colpo di pistola. L’80enne ferita gravemente è stata trasportata agli Ospedali riuniti di Bergamo ed è in prognosi riservata: le sue condizioni sono gravissime. L’altre anziana rimasta ferita è ricoverata a Seriate ed è in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.

Dopo l’accaduto l’associazione dei consumatori Codacons in una nota chiede l’immediato ripristino delle 17 razze ritenute potenzialmente più pericolose e l’obbligo del patentino per i proprietari di questi tipi di cani. Questa aggressione, spiega il Codacons, “é l’ennesima drammatica dimostrazione che i cani non sono tutti uguali, come ha voluto ideologicamente sostenere il sottosegretario alla Salute Francesca Martini che nella sua ordinanza, attualmente in vigore, ha preferito tutelare il presunto diritto dei cani alla loro supposta uguaglianza invece della salute degli esseri umani, confondendo peraltro l’aggressività dei cani con la loro pericolosità. La vicenda di oggi è la dimostrazione del fallimento di questa ordinanza, che, equiparando i rottweiler ai cocker, ha solo confermato il fanatismo animalista che l’ha originata”.

Il Codacons chiede quindi le dimissioni del sottosegretario Francesca Martini, “che ha la responsabilità di aver cancellato senza giustificazione alcuna la lista delle 17 razze ritenute potenzialmente più pericolose, tra le quali appunto il rottweiler, eliminando conseguentemente tutti i rimedi collegati a questa lista, dall’obbligo per i padroni di questi cani di condurli sia con il guinzaglio che con la museruola a quello di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi”.

Viaggio nell’Italia bestiale




La Padania in edicola l’11 aprile 2010, svela e svergogna la complicità di chi ha permesso un orrore piemontese. La penna di Stefania Piazzo colpisce con un maglio, ma il muro di indifferenza e di ignavia delle Istituzioni è di un cemento che fatica a sbriciolarsi, amalgamato da granitica impudicizia

IL CONGO ABITA A VIGUZZOLO – Sotto gli occhi delle Asl. Nessuno MAI le punisce. E i veterinari ? E i Sindaci ?

La pietà è morta

Questi cani non hanno mai avuto il bene di conoscere il loro legittimo proprietario ovvero il Sindaco del Comune di appartenenza.

Chiliamacisegua provvede alla bisogna

Scuseranno, i Sindaci, se le foto sono mosse: i cani erano un tantino emozionati per avere suscitato l’interesse di qualcuno e non si sono messi in posa.

Tranne due creature, morte di fame e di stenti, a cui non ha dato neppure fastidio, la luce del flash.

http://www.chiliamacisegua.org/2010/04/11/la-padania-11-aprile-la-penna-di-stefania-piazzo-colpisce-ancora-con-un-maglio/

CINA: FUNERALI E CIMITERI ANCHE PER ANIMALI DOMESTICI. ALTRO CHE CARNE...


Anche gli animali, soprattutto quelli domestici, sono stati commemorati in Cina in occasione della festa dei morti, Qingming, caduta ieri. Sono stati milioni i cinesi che in tutto il paese hanno visitato le tombe dei loro cari defunti, e una piccola parte di questi ha anche affollato i cimiteri per cani e gatti, come quello di Pechino.
Come riporta il quotidiano Global Times, molti cinesi, dopo aver visitato la tomba dei loro avi, hanno voluto portare fiori anche su quelle dei loro amici a quattro zampe, tombe realizzate da apposite società sorte negli ultimi anni che organizzano i funerali per gli animali domestici.
Sono oltre 1.300 gli animali tumulati nel cimitero del distretto di Ghangping a Pechino, gestito dalla stessa società che organizza i funerali per animali. Per questi ultimi, le pompe funebri possono organizzare veri e propri funerali con bara nella sala da funerale, tumulazione oppure cremazione, manutenzione della tomba.
Secondo i dati della municipalità di Pechino, nella capitale nel 2008 sono stati registrati 530.000 cani e 500.000 gatti, con un tasso di mortalità del 5%.
A Guanghzhou, nella provincia meridionale di Guangdong, le locali pompe funebri per animali fanno pagare il funerale in base al peso dell'animale morto. Il funerale per un animale di 5 chilogrammi costa intorno ai 50 euro, mentre per un animale di 50 chili il costo del funerale è di circa 200 euro.
Ed è proprio il costo ritenuto alto dei funerali per animali, che non ha ancora fatto sì che tutti sfruttino il nuovo servizio, che invece è un must fra i ricchi. Alcuni proprietari di animali si lamentano dei costi elevati e così scelgono di tumulare autonomamente i loro animali domestici, nonostante i divieto per le malattie.
In Cina la legge impone una adeguata sepoltura agli animali morti per cause sconosciute, per prevenire epidemie, ma non specifica quale debba essere questa sepoltura. Molti quindi seppelliscono i loro animali domestici nel giardino di casa o in qualche parco, altri invece li gettano nella spazzatura.

Modica:randagi tornano all’attacco di ovini...sempre colpa degli animalisti e cani..


Appena quindici giorni addietro avevano sbranato ben ventuno agnellini. Nella notte di Pasqua i randagi sono tornati a colpire come i migliori serial killer. Hanno assaltato un allevamento di ovini, in Contrada Violicci, una zona che collega la Via San Marco Mista con la Via Modica Noto. Ne hanno sbranato due e feriti cinque. Sette non sono stati trovati, ma dopo alcune ore un agnellino mancante è stato trovato poco distante mentre un cane lo faceva a pezzi. E’ il triste quadro di una mattina domenicale, quella di Pasqua che, guarda caso, è festa in cui sulle tavole si presentano agnellini nelle varie preparazioni. Ad essere colpita è stata l’azienda di un anziano imprenditore modicano, R.S., il quale ha avvertito il Commissariato dell’episodio. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno constatato che i randagi erano ancora minacciosi e pericolosi nei pressi della proprietà dell’uomo. Si trattava di quattro cani di grossa taglia che poi si sono allontanati. Potrebbe trattarsi dello stesso branco che il 14 marzo scorso aveva sbranato i ventuno ovini in Contrada Cozzo Lupi e che prima ancora aveva fatto l’identico lavoro in Contrada San Giurgiuzzo e poi al Mauto. Nella zona sono state concentrate domenica ma anche oggi le attenzioni delle forze dell’ordine che stanno da una settimana effettuando un servizio interforze antirandagismo, in particolare svolto da polizia municipale e Corpo Forestale. La gente è, ovviamente, preoccupata. Domenica mattina, intanto, dal Comando della polizia municipale è stato lanciato una sorta di stato di allerta in particolare per i residenti o per coloro che transitano in alcune contrade. “Avvistamenti di cani randagi si sono registrati nella giornata di Pasqua in alcune zone del territorio comunale – si sottolinea nella nota trasmessa dall’Ufficio Relazioni Pubbliche della Polizia Municipale -. Si invitano i residenti delle Contrade Violicci, Bosco, Cozzo Lupi, San Giurgiuzzo e Fasana, di fare particolare attenzione. In ogni caso è stata già allertata la società specializzata nella cattura dei randagi che ha provveduto ad installare delle gabbie nelle diverse zone, per provvedere nel più breve tempo possibile alla cattura”.

VI INVITO A LEGGERE I COMMENTI:
http://www.radiortm.it/2010/04/05/modica-i-randagi-tornano-allattacco-di-ovini-stavolta-si-sono-spostati-in-contrada-violicci/comment-page-1/#comment-24483

Antonella Brunetti: l’appello disperato di una volontaria a Brindisi


Non che sia l’unica probabilmente ad essere nelle condizioni che lei stessa descrive, ma Antonella, chi scrive la conosce personalmente e sa quanto ha lottato per i suoi “micetti” e quanto ancora vuole lottare. Stasera però dal suo account di Facebook è arrivato un’appello, che non si può non definire straziante. Lo pubblichiamo, in accordo con lei, integralmente:

“Da oggi i Micetti di Brindisi non avranno più Cibo, ho esaurito tutto, tutto ciò che avevo è stato dato a loro, anche il cuore. Un ringraziamente a laura per la donazione di crocchette che mi ha permesso di sfamare i mici in questi ultimi giorni. La vita di queste creature è responsabilità sociale, ho fatto tutto e oltre le mie possibilità.
Per anni, ogni giorno, sono stata sempre presente x loro.Sto male ma non posso inventarmi ciò che non ho.L’impossibile è stato già fatto, mi spiace…ma qst volta nn posso davvero far nulla.Nessun appoggio da Associazioni, grossisti, negozianti, veterinari, avvocati, niente di niente…solo TUTTE le mie energie e i miei risparmi...per i Micetti in una città dove gli animali sono considerati meno di ZERO e gli animalisti con la A maiuscola si possono contare.Non mollo perchè sono stanca ma perchè non ho avuto l 'appoggio di nessuno, perchè chi ha promesso AIUTO ha fatto si che quei pochi volontari di Brindisi si estinguessero del tutto, perchè non ho più modo di recuperare del cibo

Col permesso della volontaria in questione pubblichiamo i suoi contatti:


-TELEFONO
347/17 04 189

-EMAIL:
galastella@tin.it

- POSTEPAY
4023 6005 6290 4716 Brunetti Antonella;


- BONIFICO BANCARIO
IBAN del padre di Antonella: Banco di Napoli IBAN IT83 T010 1015 9010 0004 4000 077 intestato a Brunetti Antonio

ECCO COSA SERVE:

Rimadyl
Baytril compresse
Spot on advocate gatti
Front line combo
pomate antibiotiche per occhietti

Croccantini e cibo Umido
Ciotole in plastica ( usa e getta)
Rotoloni carta



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AGGRESSIONE E COLONIA FELINA MINACCIATA DI MORTE A BRINDISI
19 feb 10
Denuncia di galastella.

Premesso che:(legge 281 del 14 agosto 1991) Per "colonia felina" si intende un gruppo di gatti che vivono in stato di libertà e frequentano abitualmente una zona della città. E' importante sapere che, a differenza dei cani, non si può parlare di gatti randagi, bensì di gatti che vivono in stato di libertà sul territorio (colonia felina).

La legge li protegge e vieta a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat.art. 2 comma 7 legge 281: è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà.art. 2 comma 8 legge 281: i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo. art. 2 comma 9 legge 281: i gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili.art. 2 comma 10 legge 281: gli enti e le associazioni protezionistiche possono, d'intesa con le autorità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza. Consiglio di Stato - Sez. III – Adunanza del 16.9.1997 – Sentenza 883: Nessuna norma di legge, né statale, né regionale, fa divieto di alimentare gatti randagi nel loro habitat, cioè nei luoghi pubblici o privati in cui trovano rifugio.

La legge riconosce al gatto il diritto al territorio formulando un espresso divieto di spostamento dei soggetti dal loro habitat, intendendo per habitat il luogo dove i gatti trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione, identificando con questo termine sia aree pubbliche che private. Pertanto la permanenza dei gatti nelle aree condominiali, è da considerare assolutamente legittima, alla stregua della presenza degli uccelli sugli alberi;In data Brindisi, 10 Febbraio 2010 ore 16,30, al termine del sostentamento della colonia felina “Micetti di Brindisi”, io ed un mio collaboratore AIDAA, dopo aver visto una donna, seguita poi da un uomo ( il marito probabilmente, e condomini del compless condominiale dove è sita la colonia ), inveire contro 3-4 gatti, per il semplice fatto che fossero sul muretto di recinzione esterna del condominio, siamo intervenuti immediatamente, ma in tutta risposta abbiamo ricevuto ingiurie di ogni tipo e percosse, ma ad aggravare ulteriormente il tutto, è stato il tentativo da parte dei due di investire con la loro auto il mio collaboratore.
I gatti della colonia sono stati minacciati di morte dalla donna, e due giorni dopo tale episodio, Oscar il gatto storico di questa colonia, è stato recuperato in fin di vita per un’intossicazione che gli ha causato un edema polmonare. Purtroppo non ce l’ha fatta.

Sono ben 4 anni che mi occupo quotidianamente di questi gatti, facendo fronte alla profilassi ed al sostentamento in toto. La presenza di questi gatti è stata scoperta casualmente, poco alla volta ci siamo trovati di fronte a felini in condizioni di salute precarie, al limite ( denutrizione, malattie cutanee invasive, Rogna, micosi, parassiti, fame , morte da avvelenamento, disturbi comportamentali, patologie virali feline ). A detta di alcune testimonianze presso i vari civici condominiali, il numero dei gatti presenti, si era ridotto drasticamente, sia per la mancanza di cibo che nessuno provvedeva a fornire, che per azioni fuorilegge, come lo spostamento in massa dei gatti dal loro habitat o la distribuzione di bocconi avvelenati (Legge 11 febbraio 1992 n. 157), per i quali morirono anche diversi cani di proprietà.
La presenza di operatori AIDAA nella colonia, ha notevolmente ridotto i rischi igienico-sanitari per le persone e per gli animali stessi, contribuendo altresì al controllo demografico delle nascite. Fino a quando il concetto UNIVERSALE di rispetto alla VITA non entrerà nell’ottica mentale di una società, comunità ( in questo caso i cittadini del Brindisino, provincia compresa ), a prescindere dalla tipologia, sia esso un uomo, un cane, un gatto o un albero … non potremo MAI pretendere il diritto alla stessa VITA, ne chiedere agli altri di rispettare la nostra. Mi piacerebbe pensare ad una realtà “ideale”, nella quale tutte le “tipologie” esistenziali potessero vivere in totale armonia e rispetto, ed il diritto fosse il comun denominatore fra queste, considerando altresì Il diritto soggettivo assoluto come innato in ogni esistenza. No, non sarebbe una realtà banale ed artefatta, noiosa come per alcuni, bensì una realtà in cui lo SCONTRO sarebbe sinonimo di CONFRONTO, ed ogni singola esistenza fosse considerata un bene inviolabile. In data odierna 15 febbraio 2010, ho colto tre ragazzini che facevano la “caccia alle streghe” con Gigia, una micia della medesima colonia … e sul finale le hanno tirato anche le pietre. Al momento Impossibile rintracciare i genitori del bambino, anche per problematiche logistiche.

Dovrò forse impiantare un sistema di vigilanza 24h su 24 per la Colonia di gatti???Qui non si tratta solo di odio dettato da mancanza di educazione familiare nel rapporto genitori-figli, ci sono adulti non esenti da tali comportamenti!!!! Il pensiero comune è : “ ammazzano, sfruttano le persone … figuriamoci gli animali !” Che bella civiltà la nostra eh!? Davvero una bella consolazione, finalmente dormirò tranquilla! E’ una continua lotta, mi sento SOLA contro TUTTI, contro una mentalità così radicata, da poter implorare solo l’aiuto del Padre Eterno ( per i credenti )… non posso appellarmi neanche ad una Giustizia Divina, perché non l’ho mai riscontrata.

Chiedo l’aiuto di tutti voi, di quelle persone dotate di coscienza, d’amore, che rivolgono ancora un pensiero a chi non può difendersi. Abbiamo bisogno di supporto, di volontariato attivo, di farmaci e cibo per i mici, il nostro sogno sarebbe un rifugio per garantire a queste creature una VITA dignitosa e al sicuro, ma la nostra gioia più grande sarebbe ricevere la vostra FORZA , solo l’1% della vostra energia, unita a quella di tanti, solleverebbe un mondo d’amore.
Non è retorica né demagogia ma DISPERAZIONE e voglia di poter CREDERE ancora che ci sia qualcosa di buono in questa realtà attorno … non per me … solo per loro, i micetti in quel di Brindisi.

galastella@tin.it
347 / 17 04 189
Antonella Brunetti

Prato:BOCCONI AVVELENATI ANCHE DENTRO I GIARDINI


8 aprile 2010 - Cani e gatti vittime da diversi anni di bocconi avvelenati. Soprattutto in questa stagione, quando la caccia è chiusa e gli animali devono riprodursi. A farne le spese sono i poveri animali domestici che inconsapevoli, vanno incontro a un terribile destino: morire avvelentati. E' accaduto di nuovo in località Meretto, sopra La Briglia nel comune di Vaiano. «Il mio cane era stato avvelenato già l'anno scorso dice una residente e si è salvato per miracolo. Quest'anno, invece, non ce l'ha fatta. E' morta avvelenata, probabilmente con del veleno per topi cosparso sui colli e sulle zampe di polli. Il problema è che questi resti di polli vengono buttati dentro il giardino dove giocano mia figlia e mia nipote. Oltre al dolore di perdere il cane, dobbiamo stare anche attenti che le bambine non li prendano per giocare». Nel giro di pochi anni, sono stati parecchi i cani e gatti morti per avvelenamento nella zona di Meretto. La stessa signora l'anno scorso, dopo che le è stato avvelenato il cane, ha perso un gatto sempre per lo stesso motivo. «Ho un giardino di tre ettari spiega e il cibo avvelenato viene buttato proprio vicino casa, nell'orto, dove giocano i bambini. Questo dimostra che qualcuno si introduce nella mia proprietà e butta questa roba. Non è capitato solo a me ma anche a miei vicini che hanno trovato i resti dei polli avvelenati dentro il giardino di casa. E, purtroppo, è la stessa storia ogni anno in questa stagione».
da La Nazione

Per chi non ci crede.....E' una tradizione..in Svizzera vanno in padella cani e gatti!


NON CI CREDETE?^^^

Leuthard deve agire

La Svizzera, insieme alla Cina ed alla corea del Sud, è uno dei pochi paesi dove il consumo di animali domestici è legale.

Hansjörg Walter (57), Consigliere nazionale della SVP e presidente dell'associazione degli agricoltori afferma: «E' chiaro che in alcune regioni si fa ancora, spesso si tratta di persone anziane. Io personalmente, per ragioni di coscienza, non riesco a mangiare nemmeno la carne di cavallo» .Nonostante ciò il parlamentare però non ritiene ci voglia un divieto. "Importante è che nel macellare cani e gatti vengano rispettate le leggi sulla protezione animale" afferma. Anche politici di altri partiti sono del suo stesso parere.

La consigliera nazionale Kathy Riklin (CVP/ZH, 55) ritiene che un controllo non porti a molto : «Chi riesce a conciliare con la propria coscienza il mangiarsi il proprio animale domestico. Lo faccia pure. Non possiamo mica vietare tutto!» Tomi Tomek (55), presidente dell'organizzazione della svizzera dell'Ovest SOS, resta attonita quando sente queste affermazioni da parte dei politici. Come ha riferito «Le Matin» venerdì scorso, ha scritto una lettera alla Consigliera nazionale Doris Leuthard (45, CVP) : «Signora Leuthard, contiamo su di Lei e speriamo che verrà vietato in Svizzera il consumo di carne di gatto come un tutti i paesi civili !»




Secondo un articolo pubblicato sul "Rheintaler Bote" del 21 Novembre 1996, settimanale diffuso nella valle del Reno, Svizzera orientale, esistono ancora persone che mangiano regolarmente carne di cane.
Infatti, a differenza di quanto accade negli altri paesi, in Svizzera è vietato solo il commercio della carne di animali domestici, ma non il consumo. Perfino la produzione di lardo, apprezzato per i suoi "effetti benefici" nella cura dei reumatismi, è consentita unicamente se realizzata senza fini commerciali.

Così un contadino ha affermato, durante un'intervista, di considerare la carne di cane "migliore di tutte, poiché le sue fibre sono meno lunghe di quella della carne bovina e perché priva, come la carne di maiale, di ormoni e antibiotici, presenti invece nella vitella".

Il proprietario di un ristorante di Widnau, cittadina dove vivo, mi ha confessato di mangiare regolarmene carne di cane e di essere entusiasta del lardo, con il quale, proprio alcuni giorni prima, aveva portato a rapida guarigione i figli di un poliziotto.

Qualche tempo fa un team della stazione televisiva RTL realizzò un servizio sull'abitudine di mangiare carne di cane a St. Gallen e Appenzell, due cantoni rurali della Svizzera orientale. Il pubblico ne fu sconcertato. Valanghe di lettere di protesta furono inviate da moltissimi paesi ai governi regionali e federali. Fu presentata una petizione, firmata da 7.000 persone, alla Commissione Cantonale. La petizione fu rifiutata e mai trasmessa al Consiglio Federale. Il motivo? Perché non è compito dello stato vigilare sulle abitudini alimentari dei cittadini.

SDL

Traffici di animali dall'Italia alla Germania




Per par condicio…non c’è solo la Spagna e neanche solo la Sardegna:

A Bologna una signora rimasta anonima ha segnalato «alcuni medici che cercano persone conniventi che si fingono "adottanti" dietro compenso. Lo scopo è rivendere cuccioli e cani di piccola taglia ai laboratori che pagano bene».

In un dossier appena compilato, si scrive che esiste «un traffico di cani provenienti dalle regioni del Sud Italia. Gli animali sono avviati clandestinamente al Nord, raccolti in rifugi abusivi, e poi mandati ai laboratori che li ordinano. Un giro d’affari che supera abbondantemente i 30 milioni di euro l’anno» e che interessa 150 mila cani.

E poi lo ha detto anche l’onorevole Gianni Mancuso, firmatario di un’interrogazione parlamentare: «Sotto la falsa facciata delle adozioni di animali all’estero si nasconde in realtà una speculazione sulla pelle dei poveri animali che passano di mano in mano sino, in alcuni casi, a diventare cavie per i laboratori del Nord Europa».


BERGAMO
«ALMENO TRENTA cani spariscono ogni settimana dalla Lombardia. Vengono pagati anche 300 euro ciascuno, prendono la strada della Germania. Partono con documenti falsificati, finiscono come cavie». B. B., animalista bergamasco, ha sporto denuncia ai carabinieri. É stato interrogato dai carabinieri del Nas, che indagano anche su mandato di altre cinque Procure lombarde, e da un magistrato. LA SCOPERTA avviene sul campo«Mi è parso strano che ci fossero tante richieste di adozioni dalla Germania, soprattutto di cuccioli. Mi hanno spiegato che c’erano alcuni proprietari di cascine che ne prendevano anche 40 alla volta. Mi sono chiesto, come li mantengono? Gli animali costano: trasporto, assicurazioni, cibo, cure. Così ho iniziato a indagare — ricorda il volontario — pescando nella rete lombarda dei tanti amici degli animali».
Salta fuori che «dopo una sosta di sole 24 ore al canile, i documenti che attestavano la somministrazione dell’antirabbica, che va fatta quaranta giorni prima, erano già pronti. Quindi dovevano essere falsi».
A BRESCIA un fascicolo vede 10 indagati per associazione a delinquere finalizzata al falso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e maltrattamenti. Nei guai i responsabili di tre associazioni che gestiscono canili e due veterinari dopo i sequestri di camion sull’A4, cani stipati e documenti sospetti. L’ipotesi: sperimentazioni chirurgiche e farmaceutiche.

fonte:http://www.centopercentoanimalisti.com