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CAPODANNO UNA FESTA ANCHE PER I 4 ZAMPE

A San Silvestro molti salutano il nuovo anno con botti e petardi, dimenticando che in molti animali, dall'udito ben più sensibile di quello umano, rumori forti e improvvisi provocano paura e panico. Sappiamo di animali che dalla paura hanno infranto vetrate, che sono saltati dai balconi di casa, che sono morti d'infarto...

Per evitare a loro il terrore e voi la perdita del vostro beniamino ci sentiamo di raccomandarvi qualche consiglio.

* Se non avete già provveduto, fate applicare il microchip al vostro beniamino. In caso di smarrimento sarà più facile identificarlo e restituirvelo.
* Chiudete bene le finestre ed abbassate le tapparelle per attutire il più possibile il rumore. Non lasciate il cane su balconi o terrazze.
* Quando il vostro cane mostra i primi segni di paura ed inquietudine, cercate di distrarlo, giocate con lui o impegnatelo in qualche cosa.
* Se il vostro cane è molto pauroso e non accetta di giocare o di essere in alcun modo distratto, la cosa migliore è di ignorare il suo comportamento, altrimenti, andando frequentemente da lui cercando di consolarlo, si rafforzerebbe l'insicurezza e la paura ("allora succede veramente qualcosa di terribile"). Anche se vi risulta difficile, non osservatelo eccessivamente, comportatevi in modo normale, rassicurandolo così che non sta succedendo nulla di straordinario.
* Se il vostro amico si nasconde, lasciatelo fare. Sotto il divano o in un angolo buio si sente più sicuro e protetto. Non cercate in alcun caso di trascinarlo fuori dal suo nascondiglio, anzi createne uno per lui, al limite oscurando ed isolando il più possibile una stanza.
* Se tutto ciò non aiuta, se il vostro cane non sopporta assolutamente il fracasso, parlatene per tempo con il vostro veterinario di fiducia, somministrando un leggero tranquillante, compatibile con lo stato di salute della vostra bestiola.
* Non lasciate mai da solo il vostro cane con degli sconosciuti, piuttosto, portatelo con voi. Ricordate di tenerlo sempre al guinzaglio. Se non avete la possibilità di restare con lui affidatelo ad un dog sitter di fiducia e che il cane conosce, oppure portatelo in una pensione sicura (con recinzioni e gabbie adeguatamente alte e salde).
* Informatevi prima qual è il servizio veterinario aperto nella vostra zona, qualora doveste affrontare una emergenza.

L'Enpa ha emanato una serie di accorgimenti per rendere le festività un'esperienza piacevole e non dannosa anche per i nostri amici a quattrozampe

Arriva Natale e aumentano i rischi per la salute e l’incolumità di cani e gatti. Assaggini di cioccolata "letali", piante tossiche, peluche che possono soffocare, luci dell’albero di Natale che ingerite possono folgorare le bestiole, "botti" che spaventano. Sono tanti i pericoli nascosti per i nostri quattrozampe nelle giornate di festa. Per affrontarli e contrastarli l’Enpa, l’Ente Nazionale per la Protezione Animale, suggerisce un vademecum per un Natale sereno di uomini e animali.

Il pericolo delle piante
Dal vischio all’agrifoglio, sono numerose le specie vegetali che in questo periodo entrano nelle case degli italiani e ne abbelliscono gli arredi. Attenzione, però. Alcune di esse possono essere tossiche per i «nostri amici»: l’ingestione di una quantità anche piccolissima può causare avvelenamenti mortali. Per evitare tali pericoli basta adottare alcuni semplici accorgimenti e tenere le piante al di fuori della portata degli animali che, specie i cuccioli, mordicchiano e giocano con ogni cosa.

Non sottovalutare la cioccolata
Sono forse in pochi a sapere che 1,3 mg di cioccolato amaro e 13 mg di cioccolato al latte possono essere letali per i quattrozampe, soprattutto se gli eventuali sintomi di intossicazione non fossero riconosciuti immediatamente. Se non si vuole rinunciare a gratificare i nostri amici pelosi è possibile acquistare dolci confezionati appositamente per loro. Particolare accortezza anche alle ricompense alimentari, che proprio durante il periodo natalizio tendono a essere somministrate con eccessiva generosità. Ossa, retine degli arrosti e cibi fritti possono causare soffocamenti e pericolose indigestioni, dagli esiti talvolta letali. Oltre a non eccedere nei «contentini», l’Enpa suggerisce di contattare il proprio veterinario di fiducia fin dalla comparsa dei primi sintomi di malessere e di avere sempre a portata di mano un numero di reperibilità notturna e festiva. Meglio sarebbe optare per un delizioso menù vegetariano: è gustoso, fa bene alla natura e presenta poche controindicazioni.

Sceglie il regalo giusto
Palline, giochini e peluche se ingeriti - anche in piccola parte - possono provocare ostruzioni dell’esofago o pericolose lacerazioni. Preferire dunque giochi sicuri e controllare gli animali nei loro momenti di svago; contattare immediatamente il veterinario in presenza di un minimo segno di alterazione comportamentale o di malessere del quattrozampe. L’albero di Natale, con le sue bellissime luci e decorazioni, nasconde alcune insidie per i quattrozampe che, irresistibilmente attratti dalle palline e dai fili colorati, rischiano però di rimanere folgorati o di essere soffocare dall’ingestione.

Il problema dei «Botti di Capodanno»
I quattrozampe, che hanno un udito più sensibile di quello umano - avverte l’Enpa - possono essere spaventati dal boato della deflagrazione e reagire con comportamenti istintivi, fuggendo in preda al panico e rischiando di essere investiti da automobili di passaggio, oppure provando l’impulso a scappare dall’abitazione scavalcando il balcone o la finestra. Per la serata di fine anno la Protezione Animali consiglia ai proprietari di cani di tenere il loro quattrozampe al guinzaglio; di tenere chiusi temporaneamente in un luogo comodo e rassicurante gli animali, anche quelli che normalmente vivono all’esterno; di assicurarsi che l’eventuale tatuaggio identificativo sia leggibile, che il microchip sia registrato all’anagrafe canina, che l’animale indossi la medaglietta identificativa (con indirizzo e telefoni validi); di mantenere un atteggiamento sereno e di non premiare manifestazioni di paura del quattrozampe con carezze rassicurative che l’animale potrebbe tradurre come una legittimazione del suo stato di paura. È inoltre possibile prevenire gli stati di ansia, rivolgendosi in anticipo al veterinario che potrà prescrivere anche rimedi omeopatici, fitoterapici o farmaci in grado di abbassare il livello di reazione e limitare l’ansia.
Se qualcuno dovesse avvistare in un cane smarrito - consiglia l’Enpa - cerchi di avvicinarlo con attenzione, senza compiere gesti bruschi (potrebbe manifestare ancora paura), provi a rassicurarlo, magari offrendogli del cibo e chiami il Servizio Veterinario della Asl. Una volta raccolto e portato al canile - osserva l’Associzione - sarà molto semplice risalire al proprietario tramite il microchip e, qualora non l’avesse, sarà comunque il luogo dove i proprietari potranno andare a riprenderlo. Diventare proprietari responsabili significa anche e soprattutto prevenire ogni possibile rischio per gli animali con i quali abbiamo scelto di condividere ogni momento della nostra vita.

STOP ALLA VIVISEZIONE SUI GATTI NEL TEXAS

L’Università statunitense, “Texas Tech University Health Sciences Center (TTUHSC)”, per oltre 20 anni ha acquistato gatti randagi a Odessa nel Texas.

L’OIPA aveva rivolto un Appello per gli animali, ai responsabili della TTUHSC chiedendo di fermare immediatamente questi crudeli e obsoleti addestramenti.

E’ con immensa gioia che comunichiamo che di recente, non sono stati, e non saranno mai più acquistati gatti per la vivisezione. Dopo 20 anni di crudeltà, tutti insieme abbiamo scritto la parola fine. Le innovazioni nel campo della simulazione in Medicina, la disponibilità di alternative, insieme ad una crescente consapevolezza delle ripercussioni etiche, hanno facilitato anche alla TTUHSC il cambiamento di direzione.

L’OIPA ringrazia di cuore tutti coloro che hanno firmato e diffuso il nostro Appello per gli animali rivolto alla TTUHSC, il quale chiedeva di mettere fine alla crudeltà. Pochi minuti del vostro tempo hanno reso possibile la salvezza dei gatti, dopo oltre un ventennio di orrori, abbiamo promosso un reale cambiamento.

RANDAGISMO, PREVENZIONE E CONNESIONE CON LA CRIMINALITà ORGANIZZATA

Ogni anno sono abbandonati in Italia, solo tra i più tipici e diffusi animali d'affezione, ben 200mila gatti e 150mila cani (fonte Eurispes); i dati riguardanti gli anni tra il 2001 ed il 2003 si fermavano ad un massimo complessivo di 300mila: purtroppo è segnalato – al di là di ogni messaggio rassicurante inviato dalle istituzioni – un costante aumento del fenomeno.
I cani randagi vaganti attualmente sono oltre 600mila; circa 70mila sono i cani girovaghi in Sicilia, poco meno, ovvero all'incirca 65mila in Calabria. L'animale viene considerato da tante, troppe persone, un giocattolo di cui ci si può disfare in qualunque momento ed il suo abbandono è fonte di numerosi problemi. L'animale lasciato solo, ormai addomesticato, non è abituato a procurarsi il cibo e va incontro a volte a morte per inedia o per sete: in particolare, alcuni animali, abbandonati perché vecchi o malati, non hanno alcuna possibilità di riuscire a sopravvivere. A questo bisogna aggiungere il trauma psicologico dell'essere stati abbandonati. Gli animali lasciati ai bordi di una strada possono causare incidenti automobilistici. Gli incidenti che si ritiene possano essere stati provocati direttamente dal triste fenomeno sono circa 4mila l'anno, con 400 persone ferite ed almeno una ventina di morti, considerando solo le vittime umane (fonte Animalisti Italiani). Varie ragioni insieme (di tipo culturale, economico, strutturale – nel senso di paurose 'carenze') fan sì che le nostre regioni – ed in genere un po' tutte le regioni del sud Italia - siano particolarmente esposte al fenomeno. Gli animalisti conoscono purtroppo assai bene il problema ed è fondamentale sia portato a conoscenza anche di chi lo ritiene un fattore totalmente secondario (“ma in fondo a me che me ne importa se un cane o un gatto gira per strada?”, potrebbe obiettare qualcuno poco informato). Come Paolo Ricci (autore di “La Gomorrah animale” ed appassionato divulgatore animalista) dimostra in una sua analisi che molti animalisti conoscono bene, al Sud il fenomeno del randagismo è spesso strettamente correlato a quello della criminalità organizzata, molto fiorente dalle nostre parti e per la quale, aspetti quali 'zoomafia', combattimenti clandestini in genere, canili lager, mercificazione dell'animale, vivo o morto, costituiscono voci del bilancio delle attività tra le più fiorenti e le meno note.

Una norma della legge del 14 agosto 1993 stabilisce che: “i cani vaganti ritrovati, catturati, o comunque ricoverati presso strutture non possono essere soppressi”; l’articolo 544 del codice penale recita inoltre: “delitti contro il sentimento per gli animali” prevede che “chiunque, per crudeltà o per necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.

Pur a seguito della morte di un bimbo di 10 anni, sbranato da cani randagi, in quel di Modica (RG), nessuno in quella città si curò di spiegare alla popolazione scioccata che tale fenomeno orribile venne provocato dall'abbandono di cani, ormai ridotti alla fame; il comportamento delle istituzioni locali fu agghiacciante: un prete, Don Salvatore Cerreto, si scagliò apertamente contro gli animali, denunciando una 'società degli idoli che privilegia gli animali alle persone umane' e dopo il sermone dell''illuminato parroco' cominciarono a formarsi i cosi detti 'lynching party' (termine acutamente anglosassone che richiama il lontano 'far west' di una democrazia della quale spesso non siamo all'altezza e che letteralmente possiamo tradurre come 'comitati per il linciaggio'); il sindaco della cittadina, tal Antonello Buscema, urlò nel suo dialetto “scendo il cane e lo sparo” (o qualcosa di simile); si cominciò a sparare da tutte le parti (furono sotto gli occhi di tutti le immagini di varie persone che sparavano ai cani, tanto che persino il Ministro Maroni fu costretto ad intervenire non potendo più ignorare ciò che stava accadendo.

Questo fu l'approccio delle istituzioni al problema del randagismo: un fenomeno che per anni ed anni avevano tranquillamente permesso che continuasse ad alimentarsi fino ad esplodere.

E chi sa dire con assoluta certezza che fine abbiano fatto tutti i superstiti tra i cani di Modica?

Chi può assicurarci inoltre sulla qualità dei canili italiani, in specie di quelli del sud ed in particolar modo delle nostre regioni, anche nel rispetto degli stessi canili che applicano più o meno rigidamente le norme concordate e vigenti nel nostro Paese in materia di rispetto degli animali?

Chi può garantire anche al più indicibile dei 'malpensanti' che i controlli medici siano regolarmente eseguiti, che le Asl siano presenti e non contengano funzionari corrotti per eseguire rapporti 'aggiustati', che gli animali presenti siano regolarmente registrati e che siano adeguatamente rifocillati e trattati se a volte le visite e le perlustrazioni degli animalisti medesimi sono rese difficili quando invece dovrebbero essere sempre più favorite anche da un'adeguata collocazione dello stesso canile, reso visibile a tutti e non circondato da mura impenetrabili che possano fare nascere il sospetto che all'interno possa esser celato qualcosa che è meglio... non sia visibile?

Una più adeguata prevenzione nei confronti del randagismo, contenente anche misure molto maggiormente repressive nei confronti di chi abbandoni un animale o lo maltratti ma con più mirate azioni prima che l'animale sia adottato (tra le quali la patente per chi possieda un animale può essere un'idea valida ma solo se accompagnata da tutta una serie di altre iniziative in tal senso, con la possibilità di effettuare maggiori controlli nei confronti di chi di un animale sia proprietario), una maggiore opera di prevenzione (con una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, a partire da elementari e medie) nei confronti del rapporto tra uomo e animale, accompagnata da una più attenta osservazione-repressione e rieducazione nei confronti di minori che commettano crimini nei confronti degli animali medesimi, un'azione possente nei confronti della criminalità organizzata costituita non solo da parole nella direzione della repressione di tutti i crimini che comportino lo sfruttamento animale, essere senziente che dovrebbe essere quasi parificato dal legislatore nelle norme al maltrattamento nei confronti dell'essere umano e la possibilità di fornire a soggetti quali le associazioni animaliste e gli animalisti medesimi un maggior potere nei controlli per l'effettuazione delle denunce (controlli che comportino parallelamente l'apertura sempre più consistente di canili, allevamenti, macelli, strutture ove si pratichi la sperimentazione legale nei confronti di cavie, ecc....) non possono che essere delle conquiste legittime e necessarie per una società che possa professarsi autenticamente civile, poiché, come Gandhi affermava, 'il grado di democrazia e la misura stessa della civiltà di una nazione è misurata da come questa stessa nazione è capace di trattare i propri animali'.

SE SONO TROVATELLI, RIVOLGETEVI SUBITO AD UN VETERINARIO, O AD UN’ASSOCIAZIONE DEL SETTORE

In costante aumento la presenza di animali domestici nelle famiglie italiane Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale di animali da affezione che vivono ...in famiglia e ancora più forte è stata la crescita del valore e dell’importanza del ruolo che essi hanno assunto all’interno delle nostre famiglie. Lo stesso Ministero della Salute afferma che col progressivo miglioramento della qualità della vita, l’uomo ha sempre più accentuato la tendenza a considerare gli animali, non solo come fonte di servizi e nutrimento, ma anche come preziosi compagni della propria esistenza, ai quali si possono rivolgere sentimenti di amore. Il crescente interesse verso gli animali da compagnia trova un’ulteriore motivazione nella fisionomia dell’attuale organizzazione sociale, caratterizzata da nuclei familiari sempre più ridotti, col conseguente aumento delle persone sole e quindi bisognose di affetto. A volte gli amici a quattro zampe vengono raccolti dalla strada, ma in questo caso bisogna ricordarsi alcune cose. Se avete trovato un cane e lo volete adottare, per prima cosa portatelo da un veterinario, per accertare lo stato di salute e rivelare la presenza del tatuaggio o microchip di identificazione. L’ideale sarebbe chiamare un’associazione di riferimento (per es. ENPA, Mondogatto, Prontofido) per ottenere i consigli giusti. Nel caso si tratti di cuccioli, bisogna essere molto delicati ed è indispensabile rivolgersi ad un veterinario.