Vivisezione...cosa ne pensi?

Palio di Siena: tradizione da eliminare??

Le leggi contro chi maltratta gli animali sono troppo "morbide"?

Saresti favorevole all'abolizione della caccia??

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Puledra in palio alla sagra,animalisti contro il parroco


Giavera del Montello, chi indovina il peso si porta a casa il premio. L'Enpa: pronti a denunciare il prete, era meglio far vincere un motorino

TREVISO - Una puledra in palio a chi, tra i visitatori della sagra di Cusignano di Giavera del Montello (Treviso), ne indovinerà il peso. L’iniziativa ha fatto infuriare gli animalisti dell’Enpa, pronti a dare battaglia, a colpi di denunce, nei confronti degli organizzatori della manifestazione. «Nel bel mezzo del frastuono del luna park allestito nella sagra - racconta Adriano De Stefano, presidente della sezione di Treviso dell’Enpa - c’è un recinto con una puledra in attesa che qualcuno, con questa singolare lotteria, se la porti a casa. È lì ormai da diversi giorni e ci rimarrà fino a quando sarà comunicato il peso e quindi ceduta al vincitore». De Stefano se la prende, in particolare, con il parroco, che avrebbe organizzato la sagra paesana. «Dovrebbe trasmettere un messaggio di pace e di rispetto - accusa l’animalista - di tutte le creature di francescana memoria». Per De Stefano, «sarebbe stato preferibile, e nulla avrebbe tolto alla manifestazione, se la puledra fosse stata sostituita da un’automobile, un motorino, oppure un vaso di vetro pieno di palline». A cuore dell’Enpa è soprattutto il destino dell’animale: «è sospeso ad un filo - spiega - vale a dire che potrebbe finire in uno splendido prato e vivere libera e felice come al macello e trasformarsi in bistecche. L’infausta o felice sorte è legata alla volontà del vincitore». (Ansa)

Roma, canile lager a Campagnano,60 cani salvati


ROMA (26 giugno) - Circa quaranta cani, emaciati e stesi nelle loro gabbie su un letto di feci alto diversi centimetri, in condizioni di salute drammatiche. Oltre venti gatti assetati allo spasimo, se non già morti, prigionieri nei loro trasportini. Un odore indescrivibile di escrementi e morte. Lo scenario, un casale nei dintorni di Campagnano, in provincia di Roma, dove stamattina sono intervenuti i carabinieri e i vigili urbani salvando gli animali che sono stati affidati alle cure di un'associazione animalista.

Il casale, in località Valle del Baccano, è una vecchia conoscenza degli attivisti locali. «La struttura è di una coppia di italiani sui quarant'anni - spiega Elisabetta Contri della Fondazione Prelz, una onlus che si occupa di cani abbandonati - Loro sostengono di prendere questi cani perchè sono animalisti .Li raccolgono dalla strada; a volte, dicono, glieli lasciano davanti al cancello. Però non li sterilizzano: li lasciano riprodurre liberamente. Spesso i maschi litigano tra loro e si feriscono. La donna è assente da qualche tempo. Lui invece è in ospedale e ieri pomeriggio ha chiamato il suo fornitore di mangime per chiedergli di nutrire gli animali al posto suo. Questi però ha avvertito noi, che ieri sera abbiamo fatto un primo sopralluogo».

Stamattina alle 10 sono tornati al casale, e hanno segnalato al 112 quanto avevano scoperto. Uno spettacolo, quello descritto dagli attivisti, davvero straziante: «Cani e gatti erano affamati e assetati. Sono magrissimi e ci sono anche femmine incinte. Nei trasportini lasciati al sole abbiamo trovato gatti già morti. Sul fondo dei recinti, anche dove non abbiamo trovato cani, uno strato di escrementi che sembra essere lì da anni. Quando abbiamo spruzzato dell'acqua con il tubo di gomma ci si sono precipitati».

La Fondazione Prelz, dice Contri, si era già interessata a questo caso e nel 2006 contribuì a salvare gli animali da una inondazione. Con l'occasione li sterilizzò tutti, pensando che la storia si sarebbe conclusa lì. «Ma non è andata così, hanno continuato a prendere con loro i cani» ha concluso la socia della Fondazione. Sul posto è intervenuta anche la Asl Roma F. Il titolare del casale potrebbe essere deferito all'autorità giudiziaria per le conseguenze dello stato di abbandono degli animali, mentre il casale potrebbe essere sequestrato.

UN SMS PER SEGNALARE IL MALTRATTAMENTO CONTRO GLI ANIMALI


ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA

www.aidaa.net
press@aidaa.net – presidente@aidaa.net
Tel: 347 8883546 – 392 6552051

COMUNICATO STAMPA

UN SMS PER SEGNALARE IL MALTRATTAMENTO CONTRO GLI ANIMALI

Roma (5 Giugno 2010) Parte oggi in tutta Italia la campagna AIDAA “Io lo segnalo” contro il maltrattamento degli animali domestici. Con un semplice SMS sarà possibile segnalare, anche in maniera anonima, un caso di maltrattamento di animali domestici di cui si sia venuti a conoscenza.
L’SMS dovrà essere inviato al n. 348 7611439 (in servizio 24 ore su 24), e dovrà contenere dati inerenti al tipo di animale maltrattato, al tipo di maltrattamento e l’indirizzo esatto in cui avviene il maltrattamento.
AIDAA informerà immediatamente le forze dell’ordine della segnalazione ricevuta, e nei casi più urgenti ricontatterà il mittente del messaggio per avere ulteriori informazioni per poter affrontare il caso nel più breve tempo possibile.
Il servizio è attivo dalle h. 8.00 di oggi, sabato 5 Giugno 2010.
“Io lo segnalo è il primo servizio di segnalazione via SMS a livello nazionale di reati contro gli animali domestici, la questione del maltrattamento di animali è molto spesso oggetto di segnalazioni – ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA – ma in molti casi è difficile intervenire se la segnalazione e la conseguente richiesta di intervento alle forze dell’ordine non avviene in tempi rapidi. Da qui l’idea semplice ma incisiva di usare il mezzo dell’SMS per segnalare in tempo reale i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali domestici. Siamo certi che – prosegue Croce – se gli SMS conterranno i dati precisi vi sarà uno snellimento nelle procedure di intervento, in modo sia da tutelare il benessere degli animali, ponendo termine al maltrattamento, sia anche permettendo l’individuazione e la relativa denuncia dei responsabili degli atti di violenza sugli animali. Unica raccomandazione – conclude Croce – è quella di essere precisi nel testo dell’SMS, ricordandosi di indicare tipologia di animale e razza del medesimo, tipo di maltrattamento subito e indirizzo esatto in cui il maltrattamento ha o ha avuto luogo.”

Per info 392 6552051 – 347 8883546

Esempio di SMS tipo :

1. Cane razza carlino picchiato dal padrone visto stamattina via rimembranze 7 milano
2. Gatto chiuso sul balcone da 9 giorni condominio 4 piano via rossi 24 roma
3. Oca alla catena giardino villa pzza ermenegildo 141 viconago (va)

«Qualcuno uccide i nostri cani». Strage di animali a Mappano


Mappano c’è qualcuno che tira bocconi av­velenati ai cani. È questa la sconcertante de­nuncia dei coniugi Spada, Alessandro e Rosa, che da anni abitano in via Generale Dalla Chiesa, nel cuore della parte borgarese della frazione di Mappano. Nel 2004, il loro ca­ne, un meticcio di taglia media, era morto dopo aver mangiato un pezzo di carne avvelenato. All’epoca si pensava solo ad un episodio sfortunato e invece, a distanza di quasi sei anni, i signori Alessandro e Rosa pen­sano che in zona vi siano una o più persone che odiano i mi­gliori amici dell’uomo, a tal punto da volerli uccidere. «Non possiamo che pensare questo - commentano - Negli ultimi due anni e mezzo sono già cinque i cagnolini morti in via Dalla Chiesa e nelle ultime settimane sono tornate a com­parire pezzi di cibo dall’odore nauseabondo sia per strada sia vicino all’androne del nostro condominio».
Una porzione di questo pezzo di carne, impregnato di una sostanza oleosa, è stato raccol­to dalla signora Rosa e portato alla polizia municipale di Mappano che ha preso nota della segnalazione e avviato le indagini del caso. «Ho paura che anche il mio nuovo cane, Bobby, possa fare la stessa fine per colpa di qualcuno che non tollera che vi siano animali nei paraggi. Mi chiedo perché dia­no fastidio. Non credo sia solo perché abbaiano o perché fan­no i bisogni in strada, visto che ogni proprietario è dotato dei sacchetti per l’immediato re­cupero dei bisogni dei nostri animali».
Ma i coniugi Spada temono anche per i bambini che vivono nei paraggi di via Dalla Chiesa, in particolar modo quelli che giocano per strada o passano qualche tempo presso i giardi­netti pubblici, che distano po­che centinaia di metri dal con­dominio degli Spada: «I bam­bini toccano e mangiano di tutto. Non vorrei che il bocco­ne avvelenato finisse nelle loro mani. Sarebbe una tragedia».

Claudio Martinelli

PETIZIONE:FERMARE UCCISIONE DI CANI RANDAGI A DURAZZO



Questa petizione è indirizzata al Sindaco di Durazzo. Si prega di fermare l'uccisione dei cani randagi nella regione di Durazzo, perché ci sono un sacco di altri modi per risolvere la questione senza uccidere animali. Si prega chiunque da qualsiasi parte del mondo, di firmare questa Petizione lasciando il vostro nome e cognome, al fine di inviare questa petizione al Sindaco di Durazzo in Albania con la speranza che questo orrore finisca,e che è in procinto di iniziare con questa stagione estiva nel distretto di Durazzo.

ABBIAMO BISOGNO DI 5.000 firme!

AAWPA - nuova associazione per il benessere e protezione degli animali
SHSHKMK - albanese Associazione per la protezione degli animali e la cura

Grazie

La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali (Mahatma Gandhi).

CLICCATE QUI E FIRMATE GRAZIE:
http://www.thepetitionsite.com/1/kryetarit-bashkise-durresto-mayor-of-durres-dsfdsfdureedurres

Cani uccisi da bocconi al veleno.È allarme nella zona di Filago (BG)


Esche avvelenate stanno mietendo vittime tra gli animali domestici di Filago. I casi denunciati sono una decina e il sindaco Massimo Zonca ha allertato la cittadinanza con un avviso pubblico, segnalando il fenomeno anche ai colleghi di Madone e Bonate Sotto, invitandoli a non sottovalutare la questione per ragioni di tutela della salute pubblica. «Si informa la cittadinanza che sono state rinvenute sul territorio comunale esche avvelenate deposte da malintenzionati con l'intento di avvelenare animali domestici – cani e gatti – o selvatici – scrive Zonca –. Alla vista di materiale sospetto, pezzi di carne conficcati nel terreno o altro, è opportuno attivarsi tempestivamente segnalandone subito la presenza agli organi di vigilanza (Forestale, polizia municipale, polizia veterinaria, carabinieri, guardie ecologiche e uffici comunali). Si salverà la vita agli animali e si tutelerà la salute pubblica».

Il primo cittadino fa infatti notare che le esche avvelenate rappresentano un pericolo anche per l'uomo, soprattutto per i bambini che potrebbero toccarle. I primi casi di avvelenamento di cani si sono registrati verso la fine dello scorso gennaio, sino a quando una famiglia che abita al confine tra Filago e Bonate Sotto, dopo aver trovato morto il cagnolino di casa, ha rinvenuto una polpetta di carne avvelenata e l'ha consegnata alle guardie ecologiche del Parco del Brembo. Le analisi dell'Asl hanno rivelato che la polpetta conteneva metaldeide, composto chimico usato come pesticida contro le lumache e letale se ingerito. «Le esche avvelenate sono state rinvenute essenzialmente nelle zone del parco del fiume Brembo tra Filago, Brembate, Bonate Sotto e Madone e lungo il canale Masnada – riferisce Zonca –. Gli animali trovati morti e denunciati ufficialmente sono pochi, ma i casi possono essere molto di più, si ipotizza oltre una decina».

A Madone le guardie ecologiche hanno rinvenuto le carcasse di una poiana e di una volpe. «La poiana non presentava nessuna ferita e l'animale era giovane e forte: avrà mangiato un boccone avvelenato o un topo ucciso da un'esca – riferisce Elena Tironi, responsabile dell'Ufficio del Parco Brembo –. Le guardie ecologiche stanno facendo informazione, invitando i proprietari di cani a tenerli al guinzaglio». Dal Servizio di sanità animale dell'Asl di Bergamo, il direttore Eugenio Testa informa che «è meglio non toccare le esche rinvenute. Si consiglia di raccoglierle usando guanti e di consegnarle alla polizia locale o alle guardie ecologiche». Le esche verranno inviate all'Istituto profilattico per le analisi, mentre l'Asl segnalerà le aree da bonificare al Comune che dovrà poi provvedere a mettere la dovuta segnaletica per avvisare del pericolo quanti si imbattono in esche avvelenate o carcasse di animali.

VENEZIA: RAPINATORE INCASTRATO DAI PELI DEL GATTO


Inquadrato dalle telecamere mentre gettava maglione e cappellino usati durante la rapina: le tracce del felino sulla lana hanno guidato la squadra mobile

VENEZIA - Il gatto ha lasciato il pelo e il suo padrone è finito in carcere. Proprio il pelo del gatto soriano trovato sul maglione di Sebastiano Boscolo, 33 anni, di Venezia ha indicato alla squadra mobile lagunare la pista da seguire per rintracciare il bandito che, il 20 marzo scorso, armato di coltello da cucina aveva rapinato l’agenzia del Banco di San Marco, ai piedi ponte dell’Accademia (bottino 4.200 euro).

Clienti, direttore e impiegati della banca avevano riferito che il malvivente, travisato con cappellino e sciarpa, aveva un’inflessione veneziana. La polizia controllando i filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona ha visto un uomo togliersi e gettare in un cassonetto delle immondizie giubbotto, maglione e cappellino. Nel capellino è stato trovato un capello con alla base ancora il bulbo, mentre sul maglione sono stati recuperati peli di gatto di color grigio.
Così la polizia ha cercato di scoprire quali malviventi veneziani avessero un’età giovane e tenessero anche un gatto. Boscolo è entrato nella rosa dei sospettati: la mobile l’ha tenuto sotto osservazione, comparando la sua immagine con quella registrata nel filato. Poi ha deciso di perquisire la casa recuperando i peli del gatto soriano (che si sono rivelati essere gli stessi lasciati sul maglione) e un campione di saliva che hanno dato esito positivo alle analisi del servizio nazionale della polizia scientifica di Roma. A quel punto il gip Giuliana Galasso, su richiesta del pm Paola Tonini ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita stamani con l’accusa di rapina aggravata.

INDAGINE CANILE DI CREMONA,PERITO VETERINARIO CONFERMA ANIMALI UCCISI SENZA MOTIVO


Si è svolto l'incidente probabotorio davanti al gip Beluzzi. La difesa prova a smorzare la relazione tecnica.

"Quello che lascia un po' perplessi è che nella perizia del dottor Fico risultino proposte come certezze circostanze tutt'altro che certe. Ci sono anche ipotesi alternative alla morte per Pentothal. Inoltre nella perizia non si parla di dose letale. A parte due casi accertati quasi nessuno dei cani presenta una dose letale. Anzi si è ben al di sotto della dose letale.- Lo hanno affermato ieri gli avvocati Stefania Amato ed Ennio Buffoli, due dei legali degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte uccisioni di animali nel Rifugio del cane. Dichiarazioni raccolte al termine delle due ore e mezza di incidente probatorio davanti al gip Pierpaolo Beluzzi, nel corso del quale il perito Rosario Fico responsabile del Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, il Ris degli animali con sede a Grosseto, ha confermato i risultati choc delle autopsie sulle 32 carcasse sequestrate un anno fa nel canile. E cioè che "12 su 25 cani e 2 su 7 gatti sono stati uccisi senza che ve ne fosse motivo" con iniezione di Pentothal "farmaco non eutanasico, usato al canile in modo non legittimo." Nella perizia Fico racconta di cani sottoposti a "violento contenimento fisico" prima di morire. Parla si ecchimosi, segni al collo e ipotizza l'uso di corde e lacci. Circostanze che trovano riscontro nelle tesimonianze raccolte in fase di indagine. Certezze che la difesa ha tentato di smontare confortata dai consulenti tecnici. Si tratta di Pietro Riccoboni, vice responsabile del reparto di Anatomia patologica dell'ospedale veterinario dell'università di Lodi nominato dagli avvocati francesco Gianzini e Alessandro Nolli, difensori di Michela Butturini, veterinaria dell'Asl referente del canile. E selina Iussich dovente di anatomia patologia veterinaria dell'università di Torino, consulente degli avvocati Buffoli e Marco Soldi, difensori di Maurizio guerrini e Cheti nin, gli ex presidente e vice dell'Associazione zoofili cremonesi, che per conto del comune gestivano il canile. Mentre le volontarie Elena Caccialanza e Laura grazia Gaiardi sono assistite dall'avvocato Amato. La veterinaria Iussich ha sostenuto che "la perizia del dottor Fico non risulta completamente attendibile" Il nodo principale è la mancata individuazione del quantitativo della dose letale. "Il punto fondamentale" per Amato e Buffoli "è che per il perito ci sono cani per i quali non è possibile stabilire la morte per Pentothal. Quando il perito non trova la causa della morte, ma trova il Pentothal, sostiene che il cane è morto per l'iniezione di Pentothal. Quando non trova nè la causa della morte nè traccia di Pentothal, dice che non si sa la causa della morte. Fico sostiene che un cane sia morto prima dell'iniezione letale per choc. Quel cane aveva problemi cardiaci, è morto d'infarto." Inoltre per l'avvocato Amato "se davvero avessero voluto uccidere i cani, perchè non usare il Tanax anzichè il Pentothal, che oltretutto costa quattro volte di più?" Circa il contenimento fisico violento "sono solo ipotesi" Iussich osserva come "in casi di sospetti maltrattamenti a danno degli animali sarebbe opportuno affiancare alle procedure necroscopiche, degli esami radiografici 'total body' per evidenziare eventuali infrazioni ossee che spesso sfuggono ad un esame esterno. Tali esami collaterali non vengono menzionati nella perizia". E sostiene che Fico abbia ' confuso' le ecchimosi con 'le macchie ipostatiche'. Fico ha ribattuto. Una relazione "assolutamente precisa, puntuale e completa" l'ha definita l'avvocato Gianluca Scagliotti, legale della Lega nazionale per la difesa del cane, parte offesa nel procedimento. "Nei 12 casi di cani uccisi col Pentothal senza che vi fosse una patologia - ha detto Scagliotti - il perito ha spiegato che non si può parlare di una dose fissa, perchè il Pentothal ha effetti diversi a seconda del tipo di animale, della taglia, del peso. Lo dice lo stesso "bugiardino" del farmaco che la dose è indicativa." Inoltre "Fico ha confermato che nei cani dove è assente una patologia, sono stati riscontrati Pentothal e lesioni da contenimento. A parte il fatto che il Pentothal non è un eutanasico riconosciuto (lo è il Tanax9, allora per sedare un cane agitato ci sono altri metodi più semplici che fare un'endovena. E per fare l'iniezione di sedativo, i cani avrebbero dovuto essere a digiuno. Invece Fico ha evidenziato come fossero tutti ben nutriti, in alcuni casi avevano appena mangiato." Infine cinque cani sono morti perchè sbranati. Per Fico "l'indice di una cattiva gestione. Il pm Cinzia Piccioni ora dovrà chiudere l'indagine sulle presunte uccisioni nel canile.

Francesca Morandi - La Provincia di Cremona

http://amicoaquattrozampe.blogspot.com/

Così il cane eroe ha salvato il padroncino in culla


Difficile spiegare i numerosi episodi che vedono cani o altri animali salvare persone senza attribuirgli una vera e propria coscienza. È il caso di Millie, un King Charles Spaniel di quattro anni che dormiva beatamente vicino alla culla di James, il suo «padroncino» di 18 mesi, che sembrava dormire serenamente. La mamma Beverly, una 33enne di Wetherby nello Yorkshire, stava facendo dei lavori di casa quando la sua attenzione è stata attratta dall’abbaiare forsennato e inusuale di Millie, prontamente redarguita perché rischiava di svegliare il piccolo. Ma Millie ha continuato ad abbaiare e a saltare accanto alla culla, fino a mettere le zampe sul divano molto vicino alla testolina del piccolo. È bene sapere che il King Charles, una sorta di Cocker con il muso più appiattito, molto comune in Gran Bretagna e purtroppo poco frequente nel nostro paese, è un cane di che viene definito con tre aggettivi: tranquillo, discreto, affascinante. Quell’abbaiare insistito e quell’affannarsi attorno alla culla erano decisamente fuori luogo, tanto che Bev. si è avvicinata alla culla e, osservando attentamente il piccolo James, si è accorta che, non solo dormiva ancora, ma non respirava affatto. Per fortuna non si è persa d’animo e ha cominciato a massaggiare il petto e il pancino del figlio, quasi incoraggiata dall’abbaiare di Millie. E James è sopravvissuto a quella che i medici chiamano sinteticamente «morte nella culla», una sindrome che si manifesta con l’improvvisa cessazione del respiro e la conseguente morte improvvisa del neonato. Ora Beverly e il suo compagno Darren, vegliano notte e giorno James cui è stata diagnosticata un’apnea da sonno. Millie invece è stata scelta come partecipante alla finale del «Dog Trust Awards 2010», premio offerto ai cani che hanno mostrato particolare coraggio in situazioni critiche.
Non tanto tempo fa un episodio simile è accaduto vicino a una baraccopoli di Buenos Aires, dove la cagnetta China (letteralmente «sassolino») ha spinto delicatamente un neonato di pochi giorni abbandonato fino alla sua cuccia, accudendolo assieme ai cuccioli che aveva appena partorito. Il proprietario di China ha avvertito la polizia, appena visto lo strano «ospite» tra i cuccioli della cagnetta. China non avrà alcun premio, solo un paio di carezze del padrone. Poi, qualcuno si chiede ancora se hanno una coscienza.

Ingrid, il cane vivo grazie al Viagra

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L' adozione,una scelta importante


L' adozione, una scelta importante.

Tutti coloro che decidono di acquistare o adottare un animale, prima di realizzare il loro desiderio dovrebbero essere coscienti dell’importanza della propria decisione, che non solo apporterà inevitabilmente alcuni cambiamenti nella loro vita quotidiana ma potrebbero anche essere fonte di nuovi problemi. Un animale è un essere vivente che ha bisogno delle cure, della presenza del padrone; in cambio sarà un compagno affezionato e fedele, capace di dare gioia, compagnia e tante attenzioni.
E’ necessario quindi verificare se siamo nella condizione di poter offrire al nostro nuovo amico ciò di cui avrà bisogno durante la sua vita che può essere anche di 10/15 o anche 20 anni. Proviamo quindi a rispondere alle seguenti domande:

1.Siamo in grado di sostenere le spese veterinarie, la toelettatura e per l’alimentazione del nostro amico?
2.Conduciamo una vita che ci permette di dedicare del tempo al nostro animale per fargli compagnia, per portarlo a passeggio, per accudirlo per tutta la durata della sua vita?
3.Abbiamo l’aiuto e il sostegno di tutta la nostra famiglia, comunque delle persone che vivono con noi?
4.Saremo in grado di educarlo e di accudirlo tutti i giorni dell’anno?
5.Abbiamo i soldi per pagare l’assicurazione che coprirà eventuali danni del nostro amico?
6.Siamo proprietari di una casa adeguata ad ospitare i nostri amici a quattro zampe? E se siamo in affitto e/o in condominio ci siamo assicurati che il proprietario di casa sia d’accordo?
7.Abbiamo pensato dove collocare il nostro animale quando andiamo in vacanza? Facciamo un tipo di vacanza che può essere adeguata anche per il nostro amico? Riusciamo a sostenere i costi di una eventuale pensione? Abbiamo dei famigliari disponibili ad accogliere il nostro amico in nostra assenza?
8.Il tipo di lavoro che faccio, la vita che conduco, la mia età, la mia personalità è adeguata alla gestione di un cane o di un animale in genere? E se sì è adeguata per il tipo di cane che desidero?
9.Ho dei bimbi? Ho in preventivo di averne? Sono pronto ad abituare il cane al bimbo e il bimbo al cane?


Se siamo riusciti a rispondere a tutte queste domande in maniera esauriente, prima di acquistare un cane o un qualsiasi animale rivolgiamoci ad un canile o una Associazione animalista dove potranno aiutarci ad operare nel miglior modo la nostra scelta.

PROTESTA CONTRO LETTERA DI FEDERFAUNA CHE INFANGA LE 2 GUARDIE ZOOFILE UCCISE


Scrivete numerosi e diffondete il più possibile - Lo si deve alle 2 vittime umane e a tutti gli animali non umani maltrattati e uccisi da violenti e armati.

IL FATTO
Nell’entroterra di Sori, il 65enne Renzo Castagnola ha ucciso Elvio

Fichera di 72 anni e Paola Quartini 55 anni, guardie zoofile volontarie, che gli notificavano il decreto di convalida del sequestro di alcuni cani per maltrattamento. L’uomo poi s’è tolto la vita.

Castagnola ha sparato sei colpi con una pistola secondo i rilievi dei Carabinieri e del medico legale Marco Salvi. Tre proiettili della calibro 9 automatica, trovata a terra sul luogo dell’omicidio, hanno raggiunto Paola Quartini al viso, al torace e ad una gamba. Un colpo solo all’indirizzo dell’uomo, Elvio Fichera, raggiunto alla testa. Un proiettile ha ferito di striscio la moglie di Castagnola.
COMMENTO

Per noi è chiaro, le due guardie zoofile uccise sono degli EROI, morti per una nobile causa.

I cacciatori sono uomini armati, abituati ad uccidere ed è quindi da tenere in considerazione la loro possibile pericolosità sociale, oltre che la loro violenza gratuita verso animali indifesi, sterminati a milioni solo per divertimento che i cacciatori si ostinano ancora a chiamare sport.


PROTESTA CONTRO LA LETTERA INFAMANTE DI FEDERFAUNA

Incredibile una lettera di FederFauna che attacca gli animalisti e le guardie zoofile:


Tragedia in Liguria. FederFauna, serve marcia indietro!... 13-05-2010 http://www.federfauna.org/News/news.php?id=3251

Questa volta le vittime dell'uomo non sono solo cani, gatti o pappagalli sequestrati prima di qualsiasi processo o sentenza, ma altri uomini. Ribadire che piu' di qualcuno aveva predetto che andando avanti cosi', prima o poi sarebbe successo, forse non serve a molto, visto che tre esseri umani sono morti. Forse non servira' nemmeno a far aprire gli occhi dei piu', su quali possano essere le conseguenze degli interessi e dello strapotere assegnato agli animalisti in questi anni, visto che gia' ieri qualcuno ha approfittato della tragedia, per magnificare l'operato di queste associazioni cosiddette di "protezione della natura e degli animali". I fatti riportati dalle agenzie di stampa pero', aldila' delle opinioni, sono questi: due guardie zoofile si sono presentate presso l'abitazione di un uomo con un decreto di sequestro dei suoi cani da caccia in seguito a segnalazioni di maltrattamenti. Chiaro il passaggio?: "sequestro" dei suoi cani "in seguito a segnalazioni". L'uomo ha detto di andare a prendere una penna e invece e' tornato armato e li ha ammazzati. Poi si e' suicidato. Erano davvero maltrattati i cani? Da quanto si legge non vi era stata alcuna sentenza: solo un decreto di sequestro firmato da un PM. Su che basi? Segnalazioni! Quanti animali sono stati sequestrati fino ad oggi in Italia sulla base di denunce e segnalazioni, magari delle stesse associazioni animaliste che poi se li fanno affidare, si costituiscono parte civile ai processi e sono pure destinatarie delle eventuali sanzioni? Quanti animali a loro assegnati sono morti o spariti durante iter processuali che magari poi si concludevano con un'assoluzione? Quanti i malcapitati nella disperazione di vedersi portati via gli amati animali sotto un'accusa infamante, le famiglie poste in gogne medianiche senza contraddittorio, gli innocenti mai risarciti delle sofferenze e delle umiliazioni pubbliche e private patite? Eppure qualche politico, agli animalisti vorrebbe addirittura rendere ancor piu' facile sequestrare gli animali ed assegnarli pure le spese di mantenimento. Ma non sono volontari?! E c'e' pure il nuovo Codice della strada che probabilmente offrira' loro nuove occasioni per ambulanze, volontari, pronti soccorsi e per nuovi business. A nessun politico sorge il dubbio che la tragedia di ieri sia figlia anche di quella disperazione, di quel disordine sociale che qualcuno gia' intravedeva nell'applicazione faziosa di leggi che sembrano concepite col pregiudizio che una categoria di presunta superiorita' morale possa agire preventivamente in maniera punitiva contro altre categorie ideologicamente odiate? Serve che muoia qualcun altro per capire che cosi' non va?! Ora i soliti sciacalli diranno che bisogna inasprire le norme sul rilascio del porto d'armi o sulla detenzione degli animali da parte dei non animalisti. Secondo FederFauna la strada da percorrere e' un'altra: quella a marcia indietro!



SCRIVIAMO:

Dopo aver letto la lettera sopra, sarà facile trovare le parole per protestare contro tali deliranti e infamenti dichiarazioni. Scriviamo due righe, tenendo presente che: le guardie zoofile morte sono degli eroi e li si deve difendere dalla diffamazione dei cacciatori e di chi lucra e/o si diverte sulla pelle degli animali non umani. Che i cacciatori sono uomini armati, assassini di animali e quindi potenzialmente pericolosi anche per l'animale umano. Che le leggi non sono mai a favore degli animali e che quando c'è un provvedimento di sequestro la situazione è molto grave e gli animali non possono stare nelle mani del loro aguzzino in attesa di giudizio. Ecc...

Generale: info@federfauna.org

Segreteria: segreteria@federfauna.org

Ufficio stampa: ufficiostampa@federfauna.org

ALGHERO:Evita cane randagio e si schianta in cunetta


14/05/2010
Una 24enne algherese è finita all'ospedale per essersi sbattuta con l'auto evitando un cane. Nessuno è intervenuto per portare via l'animale ferito. Adesso scatta la denuncia contro il Comune.

ALGHERO - Nonostante il Comune abbia avviato un censimento dei cani randagi presenti nel territorio, il problema non è stato ancora risolto. Rispetto a qualche anno fa gli animali senza padrone sono nettamente diminuiti, ma in alcune zone il randagismo non è stato debellato.

L'assenza di un canile comunale, sicuramente, non aiuta a risolvere il problema che nella serata di giovedi si è riproposto in maniera piuttosto grave. Verso le ore 21.00, del 12 maggio, una 24enne algherese, mentre percorreva la direttrice verso Alghero, proprio davanti alla zona industriale di Galboneddu, per evitare un cane è finita fuori strada. Una doppia sbandata con la Fiat Panda che ha centrato un muretto a secco in cunetta. Impatto molto forte che ha causato alcune lesioni alla giovane, con la sistemazione anche del collare, guaribili in dieci giorni di cure. Ma oltre i danni fisici, subito dopo il sinistro, è iniziato un altro calvario. Il padre della vittima chiamato al telefono si è precipitato sul posto. Avvisati anche i Carabinieri che, una volta giunti in località Santi Angeli, si sono trovati davanti al “muro di gomma” delle responsabilità di casi del genere.

Per il cane tramortito sull'asfalto, infatti, non era possibile rintracciare un riferimento utile per poter soccorrere l'animale e, soprattutto, poterlo spostare dall'asse stradale. I militari per un'ora hanno fatto diversi numeri telefonici, senza avere risposta chiare. Un rimbalzo di responsabilità assurdo. Fatto sta che quel cane è rimasto, pericolosamente, lì fino alle 22.45. Solo dei barracelli, alla fine, si sono accollati l'onere di portare via il povero animale in una zona meno trafficata. Nessuno, però, ha garantito un soccorso per la bestia ferita.

Adesso, spetta ai genitori della ragazza, tramite avvocato e assicurazione, e relazione dei Carabinieri, inoltrare regolare querela al Comune e richiesta di rimborso per i 3mila euro di danni all'auto e i 10 giorni di prognosi.

Prov Lucca:Tentano di bruciare vivo un cane.Ancora opera di ragazzini



(FOTO ARCHIVIO-IL CANE NON E' QUELLO RICOVERATO)
Lo hanno prima preso a calci. Poi lo hanno cosparso di benzina per dargli fuoco. I presunti autori di una simile atrocita' sono soltanto dei ragazzini: All'una della scorsa notte hanno ridotto in fin di vita un vecchio cane meticcio tentando di bruciarlo vivo. Per fortuna alcuni abitanti della zona si sono accorti di quanto stava avvenendo ed hanno dato l'allarme. Sul luogo sono giunti i Vigili del Fuoco di Lucca e personale del canile di Pontetetto che ha soccroso il povero cane che ora, dopo averlo ricoverato presso la clinica di S. Michele in Escheto, versa in gravissime condizioni con prognosi riservata in quanto il cane rischia di morire a causa di una grave intossicazione dovuta alle nalazioni di benzina. Da accertamenti sul corpo del povero e sfortunato cane i medici hanno riscontarto diverse echimosi, che costituirebbero, per i medici, la prova dell'aggressione. Il cane ha circa 10 anni. Si spera possa salvarsi.Dalla clinica fanno sapere che e' stata presentata regolare denuncia, al momento contro Ignoti. Da primi accertamenti risulterebbe che i ragazzini sono definiti BULLI di quartiere. In tutto il paese di Segromigno, appena la notizia si e' diffusa, adesso regna lo sconcerto per un episodio cosi' inquietante e che ha avuto come protagonisti dei ragazzini.
e aggiungo..ma questi ragazzini dovrebbero essere il nostro futuro ? E da adulti cosa faranno ?

Sonia Ercolini
Segretaria di L'Arca della Valle